NurSind Monza rende omaggio al cinema e agli infermieri
18/09/2025
Il cinema, a dispetto di chi potrebbe considerarlo un semplice intrattenimento, mantiene un ruolo fondamentale come mezzo serio per raccontare la vita. Certo, ha anche una dimensione commerciale e popolare, ed è stato usato per l’evasione o la propaganda. Tuttavia, nella sua essenza più pura, il cinema è molto di più: è un modo per guardare in profondità il mondo, anche negli aspetti che spesso preferiamo ignorare.
Questa cosa la sa bene il NurSind Monza e Brianza, che ha sempre creduto nel linguaggio cinematografico per arrivare al cuore e alla testa delle persone e ha organizzato, per il 27 settembre 2025, alle ore 21:15, la proiezione del film “L’ultimo turno” all’interno del Cine Teatro Astrolabio di Villasanta (MB).
Per favorire la partecipazione dei numerosi colleghi iscritti al sindacato brianzolo, il NurSind Monza e Brianza si è impegnato a ridurre il prezzo di ingresso a soli 3 Euro (contro i 7 Euro previsti per l’ingresso).
È quindi con questo spirito che va accolto un film come “L’ultimo turno”, della regista svizzera Petra Volpe che merita un’attenzione particolare per la sua forza narrativa e la sua onestà.
Per 92 minuti, lo spettatore segue l’infermiera Floria Lind (un’interpretazione magistrale di Leonie Benesch, che meriterebbe ogni premio) durante un turno serale in un grande ospedale tedesco. Fin dalle prime scene, il film si distacca completamente dai cliché dei “medical drama” a cui siamo abituati in TV. Non ci sono operazioni eroiche, diagnosi geniali, o triangoli amorosi. C’è solo la cruda realtà della routine ospedaliera: cambiare un pannolone, somministrare farmaci, sopportare l’irritazione dei pazienti o la rabbia dei loro parenti, e gestire la carenza di personale medico.
“L’ultimo turno” è un film che rinuncia a ogni espediente narrativo superfluo. Non ci sono concessioni al melodramma o siparietti comici. Ed è proprio in questa scelta che risiede la sua forza: quella di testimoniare la vita in modo autentico. La routine di Floria si trasforma in un’esperienza intensa e ricca di emozioni. È una corsa continua tra empatia e frustrazione, senso del dovere e coraggio, che svela la dignità e la complessità di un lavoro spesso invisibile.
Meglio di un documentario, il film non si limita a mostrare, ma fa percepire la realtà, coinvolgendo lo spettatore nell’avventura del vivere. Il titolo originale, “Heldin” (Eroina), rende giustizia al personaggio di Floria e sottolinea il messaggio del film: la carenza globale di infermieri. Le didascalie finali evidenziano una situazione allarmante, che in Italia è particolarmente grave, con il minor numero di infermieri per abitante in Europa.
Al di là della denuncia sociale, “L'ultimo turno” eccelle come studio sull’animo umano. Non ha bisogno di supereroi o grandi minacce per mostrare il valore di una persona. La scena finale, in cui Floria torna a casa con in tasca un piccolo biglietto di ringraziamento e nel cuore il rammarico per una vita persa, racchiude tutta la speranza e la complessità del mestiere e, più in generale, della nostra esistenza. Il film ci ricorda che la vera eroina non è chi salva il mondo, ma chi, con coraggio e dedizione, si prende cura degli altri, ogni giorno.