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Sanità digitale, il Teleconsulto Agenas apre agli infermieri: ecco cosa cambia

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 03/11/2025

Professione e lavoroStudi e analisi

La sanità digitale prende forma: nel nuovo modello di Teleconsulto di Agenas, definite procedure, responsabilità e opportunità anche per gli infermieri

3 novembre 2025– La sanità del futuro passa anche da qui. Con la pubblicazione del Documento Analitico sul modello orientativo di erogazione del Teleconsulto, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) traccia una linea guida concreta per strutturare e armonizzare a livello nazionale un servizio sempre più centrale nella Telemedicina: il Teleconsulto.

Il documento non solo definisce ruoli, tempi, strumenti e modalità, ma apre anche – per la prima volta con chiarezza – all’inclusione attiva di professionisti non medici, tra cui gli infermieri, nei processi organizzativi, gestionali e, in alcune circostanze, anche clinici.

Teleconsulto: definizione e campo d’azione

Il Teleconsulto è definito come una prestazione sanitaria in cui due o più professionisti si confrontano a distanza, per discutere il caso clinico di un paziente, condividendo dati, referti, immagini e altre informazioni digitalizzate.

Non si tratta di un semplice scambio burocratico, ma di un dialogo clinico collaborativo, che può avvenire in modalità sincrona (in tempo reale, ad esempio tramite videoconferenza) o asincrona, in cui i contributi dei professionisti avvengono in tempi diversi.

Un modello strutturato in quattro fasi operative

Agenas propone una strutturazione chiara del processo di Teleconsulto, articolata in quattro fasi:

  1. Richiesta della prestazione da parte del medico che ha in carico il paziente (con il consenso del paziente stesso, salvo casi di emergenza).

  2. Preparazione tecnico-amministrativa, che coinvolge spesso personale infermieristico e amministrativo per la gestione degli appuntamenti, dei consensi e della documentazione.

  3. Erogazione del Teleconsulto, attraverso sistemi digitali sicuri e interoperabili.

  4. Redazione della relazione collaborativa, da allegare alla cartella clinica e condividere con il paziente.

Il ruolo degli infermieri: non solo supporto tecnico

Nel modello descritto da Agenas, la figura infermieristica assume una funzione strategica in più fasi del processo. In particolare:

  • Raccolta e gestione dei consensi informati al trattamento dei dati e all’erogazione della prestazione.

  • Verifica della completezza amministrativa della procedura.

  • Gestione delle agende e delle prenotazioni, inclusa la riorganizzazione in caso di variazioni.

  • Supporto tecnico e logistico durante il Teleconsulto, per garantire l’adeguatezza tecnologica della postazione e la corretta trasmissione dei dati clinici.

Queste attività richiedono competenze digitali, organizzative e relazionali crescenti, inserendosi a pieno titolo nel quadro di una sanità territoriale moderna e interprofessionale.

Integrazione multidisciplinare: infermieri parte della squadra

Una novità importante contenuta nel documento è l’estensione del Teleconsulto, in specifici contesti, anche ad altri professionisti sanitari. Agenas riconosce che, a seconda della situazione clinica, psicologi, terapisti della riabilitazione, infermieri, biologi e altri sanitari possano partecipare al Teleconsulto, contribuendo con le proprie competenze al processo decisionale.

Si tratta di un riconoscimento formale della dimensione multidisciplinare della cura, che apre nuove opportunità di valorizzazione delle professionalità infermieristiche nei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali (PDTA).

Teleconsulto in emergenza-urgenza: quando il tempo è tutto

Il modello prevede specifiche modalità di Teleconsulto anche in emergenza (es. in ambulanza) e in urgenza (es. pronto soccorso o reparti senza specialista disponibile). In questi scenari, il medico può richiedere un Teleconsulto specialistico immediato, supportato da personale sul posto.

In questi contesti, l’infermiere può svolgere un ruolo operativo essenziale come facilitatore di processo, assicurando la connessione, il reperimento dei dati e la continuità dell’assistenza diretta.

Criticità e responsabilità condivise

Il documento sottolinea l’importanza della responsabilità sanitaria condivisa: sia il medico richiedente sia il consultato sono responsabili per le decisioni prese. In questo contesto, anche chi collabora al flusso del Teleconsulto – come gli infermieri – deve essere formato e preparato a gestire la documentazione, i dati sensibili e l’organizzazione delle sedute nel rispetto delle norme di sicurezza e privacy.

Una sanità più accessibile, anche grazie agli infermieri

Il Teleconsulto, nelle sue forme più evolute, si inserisce come strumento chiave per:

  • Migliorare la gestione dei pazienti cronici e fragili;

  • Ridurre i tempi di accesso alla consulenza specialistica;

  • Integrare ospedale e territorio in una logica hub & spoke;

  • Favorire l’assistenza in aree remote o disagiate.

Tutti obiettivi coerenti con la riforma dell’assistenza territoriale e con la valorizzazione del ruolo degli infermieri di famiglia e comunità, che potrebbero trarre grande beneficio dall’uso corretto e sistemico di questa modalità.

Una sfida anche per la professione infermieristica

Il modello di Agenas è ambizioso, ma praticabile. Non si limita alla tecnologia, ma promuove una cultura dell’interazione professionale orientata alla sicurezza, alla qualità e alla continuità della cura.

Per gli infermieri, non si tratta solo di adeguarsi, ma di cogliere l’opportunità per ridefinire il proprio contributo all’interno dei percorsi digitali di cura, con competenze specifiche in sanità digitale, gestione dei flussi informativi e partecipazione ai team multidisciplinari.

La sanità del futuro non sarà solo più connessa: sarà anche più collaborativa. E gli infermieri, se adeguatamente formati, ne saranno protagonisti.