Covid, Nursind alla California nurses association: ora riconoscimento valore infermieri
Roma, 10 settembre - “Mai nessuna emergenza come quella del Covid-19 ha reso evidente il valore della professione infermieristica, ma anche la sua estrema duttilità. Proprio perché l’infermiere è generalista prima che specialista, le sue competenze gli hanno permesso di lavorare in qualsiasi settore e reparto ospedaliero. Da qui è discesa la grande mobilitazione della categoria, sempre in prima linea nelle nuove aree di degenza ad hoc come nelle terapie intensive per far fronte alla pandemia, ma anche la richiesta ferma di un riconoscimento effettivo di pari dignità tra le professioni sanitarie”. Lo ha detto Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind infermieri, intervenendo alla convention della California nurses association, il sindacato infermieristico americano che fa parte del National nurses union e della Global nurses union. Continua, infatti, l’impegno e la collaborazione del Nursind con la grande federazione mondiale di sindacati infermieristici (Gnu) della quale è entrato a far parte lo scorso aprile.
Proprio davanti alla platea virtuale dei membri del sindacato infermieristico americano, Bottega, dopo aver illustrato le differenti tipologie di approccio sanitario al virus, ha spiegato: “A fronte di un sistema sanitario che in Italia è pubblico nel finanziamento ma misto pubblico-privato nella produzione dei servizi, tirando le somme, fino a questo momento sembrano aver risposto meglio alla pandemia i sistemi sanitari pubblici solidaristici rispetto ai sistemi sanitari privati”. Tuttavia, per il sindacalista, “la lezione da trarre è una sola: nessuno si salva da solo. Abbiamo visto, infatti, cosa comporta la divisione in tanti centri decisionali e di responsabilità. L’effetto di disposizioni contrastanti tra singole Regioni rispetto allo Stato centrale ma anche tra Regioni e tra Aziende sanitarie. Una gestione che hanno pagato - ha concluso Bottega - non solo i cittadini, ma pure gli operatori sanitari in prima linea. Ecco perché una solidarietà intercontinentale, una tutela universale del diritto alla salute che non escluda nessuno, insieme a una pari dignità tra le professioni sanitarie è l’unica strada da percorrere”.
Proprio su quest’ultimo aspetto e, in particolare, su un riconoscimento economico adeguato al valore sociale della categoria degli infermieri, il Nursind sta portando avanti la sua battaglia: “Una richiesta che, da giugno in poi, appena superato il picco pandemico, si è levata nelle piazze con movimenti spontanei di infermieri, sulla scia di flash mob organizzati dal nostro sindacato”, ha spiegato infine Bottega alla convention. Non senza annunciare: “Il prossimo 15 ottobre saremo in piazza a Roma, davanti al Parlamento, per avanzare le nostre istanze al mondo della politica. Gli infermieri non vogliono essere chiamati eroi, ma professionisti. Perché tali sono”.