Infarto del miocardio durante il turno di lavoro, è infortunio?
Essere colpiti da un infarto, durante il turno di lavoro, non è una evenienza così rara e, quando accade, l’evento può essere ricondotto a infortunio sul lavoro?
Partiamo dalla considerazione che non tutti gli eventi che si verificano durante l’orario di lavoro, sono riconducibili ad infortunio.
L’infortunio è un evento lesivo che colpisce la salute del lavoratore in modo violento, in occasione di lavoro, e che determina una totale impossibilità di eseguire la prestazione lavorativa per oltre 3 giorni. La causa violenta rappresenta l’elemento causale dell’infortunio. Deve intendersi qualsiasi causa (fisica, psichica, meccanica ecc.) esterna che rechi o concorra a recare danno all’organismo del lavoratore mediante un’azione rapida agente in un breve lasso di tempo. L’esteriorità della causa comporta che l’agente lesivo agisca dall’esterno sull’organismo del lavoratore. La lesione è ogni alterazione fisica o psichica dell’organismo del lavoratore da cui deriva un’inabilità temporanea assoluta, un’inabilità permanente assoluta o parziale, la morte.
In occasione di lavoro, vuol dire che l’attività costituisca l’occasione dell’infortunio, nel senso che abbia determinato l’esposizione del lavoratore al rischio del suo verificarsi. . Bisogna dunque avere riguardo all’elemento del rischio professionale e della finalità di lavoro.
La questione del verificarsi dell’infarto e del ricondurlo ad infortunio, è stata affrontata da tempo dalla giurisprudenza, giungendo alla conclusione che non è scontato ed automatico che l’infarto subito sul posto di lavoro sia riconducibile ad infortunio.
Perché l’infarto sia riconosciuto come infortunio è fondamentale dimostrare che tale evento, normalmente ascrivibile a causa naturale, sia stato causato o concausato da uno sforzo, ovvero dalla necessità di vincere una resistenza inconsueta o un accadimento verificatosi nell’ambito del lavoro il quale abbia richiesto un impegno eccedente la normale adattabilità e tollerabilità. Secondo la Cassazione, invece, l’effetto logorante esercitato sull’organismo, lentamente e progressivamente, dalle gravose condizioni di lavoro non è sufficiente a considerare l’infarto come infortunio, ma è necessario che il lavoratore dimostri un carico di lavoro eccessivamente gravoso nell’ultimo periodo come causa della patologia che lo ha colpito.
Si può affermare che, in linea generale, l’infarto non è un infortunio sul lavoro ma una malattia comune, a meno che non sia possibile dimostrare che questa patologia sia, quantomeno in parte, determinata da condizioni di lavoro che sono diventate improvvisamente eccezionalmente gravose che hanno contribuito al suo verificarsi.
La legge per tutti