Morto per overdose farmaci. Medici, infermieri e farmacisti condannati a risarcire 800 mila euro
La Procura della Corte dei Conti ha chiesto la condanna per 9 operatori sanitari tra medici, specializzandi, infermieri e farmacisti dell’ospedale di Perugia, per aver cagionato la morte di un paziente, per sovradosaggio di un farmaco chemioterapico, ad un risarcimento di 800 mila euro da ripartire in egual misura.
Ad essere stato somministrato erroneamente è stato l’Idarubicina, che avrebbe provocato uno scompenso cardiaco acuto e la morte del paziente.
Il tutto sarebbe nato dall’errore di una specializzanda medico, che nel redigere la scheda terapeutica, sia cartacea da trasmettere via fax alla farmacia, sia informatica del paziente indirizzata agli infermieri, ha riportato in modo errato la dose del farmaco (indicata in 45/mg per mq corporeo, anziché 12 mg/ per mq, senza che nessuno se ne accorgesse.
L’errore sarebbe stato confermato dalla stessa nel corso di una telefonata di chiarimenti da parte della farmacia ospedaliera in ordine alla “esorbitanza del dosaggio, senza consultare né la cartella clinica del paziente, né i dosaggi massimi indicati nel Protocollo”. Neanche il medico tutor, responsabile del paziente, il dirigente della struttura e le infermiere che somministravano il farmaco si accorgevano dell’errore.
Dopo questi fatti il reparto si è dotato “di un software in grado di bloccare automaticamente le prescrizioni anomale di farmaci”.
PerugiaToday