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Mobilità interna. Sistema clientelare e tappabuchi, buona parte infermieri è nell’U.O inadatta

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 25/10/2021 vai ai commenti

Punto di Vista

Lo spostamento del personale sanitario da un’unità operativa all’altra, su richiesta dell’azienda o del professionista sanitario, è detto mobilità interna. Ma quali logiche segue? E’ davvero mirata e studiata per garantire un sistema di qualità?

La necessità di gestire le risorse umane, porta spesso ad una rigidità nel gestire i processi di mobilità e di collocazione del personale sanitario, con il risultato che una buona percentuale dei professionisti sanitari, sono collocati in posti sbagliati, dove non hanno la possibilità di sviluppare le proprie potenzialità e rendere al meglio.

Ciò perché, i processi di mobilità interna seguono la logica quantitativa e non qualitativa, magati privilegiando un sistema clientelare e di anzianità.

La mobilità interna

Per mobilità interna si intende lo spostamento del dipendente da un’U.O. ad un’altra.

La mobilità aziendale può essere:

  • Ordinaria: gli spostamenti per mobilità avvengono in seguito ad un bando interno, il quale prevede la creazione di una graduatoria che tenga conto dell’anzianità di servizio, ma anche dei titoli specifici utili per andare a lavorare in una determinata U.O.
  • D’urgenza: è lo spostamento provvisorio (per un tempo massimo di norma di 30 giorni) per motivi di urgenza, come importanti carenze di organico.
  • D’ufficio: per gestione di risorse critiche al fine di risolvere problematiche di un’U.O. Per risorsa criticasi intende quella persona che, per diverse motivazioni, non è in grado di ricoprire appieno le mansioni previste in quella U.O. Questo può essere secondario a problematiche relazionali/organizzative oppure limitazioni impartite dal medico competente.

Il CCNL Sanità comparto 2016/2018 non disciplina la mobilità interna, ma solo la mobilità volontaria (ipotesi che esula dal quesito posto dal lettore), pertanto si dovranno valutare le previsioni previste in materia dal CCNL Sanità del 1999 e, più precisamente, dal CCNL Integrativo 07.04.1999:

 

  1. La mobilità all’interno dell’azienda concerne l’utilizzazione sia temporanea che definitiva del personale in struttura ubicata in località diversa da quella della sede di assegnazione. Essa avviene nel rispetto della categoria, profilo professionale, disciplina ove prevista e posizione economica di appartenenza del dipendente.
  2. Rientra nel potere organizzatorio dell’azienda l’utilizzazione del personale nell’ambito delle strutture situate nel raggio di dieci chilometri dalla località di assegnazione del dipendente stesso. Detta utilizzazione è disposta, previa informazione ai soggetti di cui all’art. 9, comma 2 del CCNL 7 aprile 1999. Non è considerata mobilità lo spostamento del dipendente all’interno della struttura di appartenenza anche se in ufficio o servizio diverso da quello di assegnazione.

 

Per una sanità di qualità, le mobilità interne dovrebbero tenere conto del profilo professionale più adeguato a coprire quella posizione e scegliere le risorse umane in relazione ai requisiti richiesti, seguendo le inclinazioni del dipendente. Bisognerebbe quindi, sviluppare ed adottare metodi che portino ad una mobilità del personale adeguato per competenze ed esperienze.

 

Un metodo di mobilità interna, corretto e trasparente, produrrebbe una minore rigidità da parte del personale sanitario, che spesso vive il trasferimento imposto dall’azienda, come un disagio.

Politiche sanitarie attente ed inclusive, determinerebbero una maggiore flessibilità del personale sanitario.

 

Azioni da mettere in atto per una corretta mobilità interna:

  • Concepire un modo diverso di intendere la mobilità degli operatori, valorizzando l’assetto qualitativo e non quantitativo
  • Valorizzare la capacità di scelta dei dirigenti/coordinatori di risorse umane, abbandonando la concezione clientelare
  • Promuovere la cultura aziendale, per cui chi realizza esperienze plurime di diversa collocazione, abbia un vantaggio in termini di professionalità e carriera
  • Nella mobilità interna, valutare competenze ed attitudini del personale sanitario.

 

 

Felice Marra-  risorse umane in sanità, 13 report per l’innovazione