Nuoro, Ortopedia riapre ma a caro prezzo: infermieri allo stremo per coprire i turni
Dietro l’annuncio della ASL sulla piena operatività del reparto si nasconde una realtà di turni massacranti, personale insufficiente e stanze sovraffollate. Il sindacato: «Così non reggiamo».
È stato accolto con entusiasmo il recente annuncio dell’ASL di Nuoro: il reparto di Ortopedia dell’ospedale San Francesco è tornato a pieno regime, operativo sette giorni su sette. Una notizia che, in teoria, dovrebbe rappresentare il ritorno alla normalità dell’assistenza sanitaria. Ma dietro il comunicato ufficiale si cela una verità ben più problematica.
A sollevare il velo su questa realtà è il NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, tramite il suo segretario territoriale Mauro Pintore, che denuncia una gestione emergenziale e insostenibile:
"La riapertura è stata fatta sulla pelle degli operatori sanitari. In alcuni casi gli infermieri sono stati costretti a coprire turni consecutivi senza il minimo riposo previsto tra un notturno e un diurno. È un meccanismo che non può durare, non regge né sul piano umano né su quello legale".
Pintore ricorda che la ASL di Nuoro è già stata oggetto di sanzioni da parte dell’Ispettorato del Lavoro in passato per violazioni simili, e avverte:
"Se la situazione non cambia, presenteremo una nuova segnalazione. Non possiamo più accettare questo modello organizzativo basato sullo sfruttamento del personale".
Ma i problemi non si limitano all’Ortopedia. Il sindacato segnala anche il sovraffollamento nel reparto accorpato di Medicina e Malattie Infettive, dove in stanze da tre letti vengono sistemati fino a cinque pazienti. Una scelta estrema per evitare i ricoveri nei corridoi, che però genera ulteriori disagi e criticità:
"Con questo sovraccarico – spiega il NurSind – il personale ridotto non riesce a garantire un'assistenza tempestiva. Il rischio per la sicurezza dei pazienti è concreto".
Segnalazioni gravi arrivano anche da altri reparti delicatissimi come Pediatria, Terapia Intensiva Neonatale e Nido.
"Anche lì la situazione è allarmante – aggiunge Pintore –. In media ci sono solo due infermieri per turno, e in alcuni casi un solo infermiere a coprire l’intero reparto. È impensabile garantire una sorveglianza adeguata a neonati e piccoli ricoverati in queste condizioni".
Conclusione:
Una riapertura, quella dell’Ortopedia, che sulla carta rappresenta un progresso. Ma che, nella realtà, rischia di trasformarsi in un ulteriore fattore di stress e disorganizzazione per chi lavora in corsia. Il NurSind chiede risposte concrete e un piano strutturale di assunzioni: la normalità non può essere costruita sull’eccezionalità continua del sacrificio degli infermieri.