Iscriviti alla newsletter

Prende il via l’assegno unico figli a carico. Ecco quanto spetta, a chi e quando fare domanda

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 18/11/2021 vai ai commenti

Leggi e sentenzeProfessione e lavoro

La legge 1 aprile 2021, n46 “Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale. (GU Serie Generale n.82 del 06-04-2021), prevede l’istituzione dell’assegno unico che unifica i contributi oggi esistenti a sostegno dei nuclei con figli a carico.

Ieri il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera all’assegno unico, che sarà operativo dal 2022.

Cos’è l’assegno unico, a chi spetta

L’assegno unico è anche “universale” in quanto spettante a tutte le famiglie con figli (dal settimo mese di gravidanza a 21 anni), senza distinzione tra lavoratori dipendenti ed autonomi, poiché il contributo economico mensile dipenderà dalla situazione economica del richiedente, così come risultante dall’indicatore Isee.

L’assegno sarà, inoltre, compatibile con altre forme di sostegno, come per esempio il reddito di cittadinanza, e verrà riconosciuto sotto forma di credito di imposta o erogazione diretta della somma dovuta.

  • E’ riconosciuto un assegno  mensile  per  ciascun  figlio minorenne  a  caricoIl  beneficio  decorre  dal  settimo  mese  di gravidanza. Per i figli successivi al secondo, l'importo dell'assegno è maggiorato;
  • E’ riconosciuto un assegno mensile, di importo  inferiore  a quello riconosciuto per i minorenni, per ciascun figlio maggiorenne a carico,  fino  al  compimento  del  ventunesimo  anno  di  età  con possibilità di corresponsione dell'importo direttamente  al  figlio, su sua richiesta, al fine  di  favorirne  l'autonomia. 

Quando è riconosciuto l’assegno per figlio maggiorenne

L'assegno  è concesso solo nel caso in cui  il  figlio  maggiorenne  frequenti  un percorso di  formazione  scolastica  o  professionale,  un  corso  di laurea, svolga un tirocinio ovvero un'attività lavorativa  limitata con reddito complessivo inferiore a un determinato  importo  annuale, sia registrato come disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l'impiego o un'agenzia per il lavoro o svolga il servizio  civile universale;

 

Figli disabili

E’ riconosciuto  un assegno  mensile  di  importo  maggiorato rispetto agli importi relativi ai figli a carico minorenni e maggiorenni,  in  misura  non inferiore al 30 per cento e non superiore al 50 per cento per ciascun figlio  con  disabilità   con  maggiorazione  graduata  secondo   le classificazioni  della  condizione  di  disabilità. Allo stesso va riconosciuto l’assegno  senza maggiorazione, anche  dopo  il compimento del ventunesimo anno di età, qualora  il  figlio  con disabilità risulti ancora a carico.

 

Requisiti di accesso all’assegno:

  • essere cittadino italiano o di uno Stato membro  dell'Unione
  • europea, o suo familiare, titolare del diritto  di  soggiorno  o  del
  • diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di uno Stato non appartenente all'Unione  europea  in  possesso  del  permesso  di soggiorno UE per soggiornanti di lungo  periodo  o  del  permesso  di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale
  • essere soggetto al pagamento  dell'imposta  sul  reddito  in Italia
  • essere residente e domiciliato  con  i  figli  a  carico  in Italia per la durata del beneficio
  • essere stato o essere residente in  Italia  per  almeno  due anni, anche non continuativi, ovvero essere titolare di un  contratto di lavoro a tempo indeterminato  o  a  tempo  determinato  di  durata almeno biennale

Istanze dal 1° gennaio

Le domande si potranno presentare dal primo gennaio 2022, per un periodo che andrà da marzo a febbraio dell’anno successivo, mentre ora gli assegni familiari vanno da luglio a giugno dell’anno dopo. Proroga fino a fine febbraio per allineare l’assegno temporaneo per gli autonomi a queste nuove scadenze.

Gli importi previsti

Gli importi saranno parametrati all’Isee: due in linea generale i limiti individuati, sotto i 15mila euro di Isee per avere il massimo dei benefici, oltre i 40mila per avere comunque almeno il minimo. Nessuna famiglia, se vorrà, resterà quindi fuori dal contributo che andrà dai 50 ai 175 euro al mese, che scendono da 25 a 85 euro per i figli tra i 18 e i 21 anni.

Un nucleo con Isee fino a 15mila euro riceverà 175 euro al mese con 1 figlio, 350 con due, 610 con tre e 970 con 4 che diventano 1.090 euro al mese se entrambi i genitori lavorano (30 euro per 4 figli, 120 euro in più). A questa cifra vanno aggiunti i 20 euro al mese a figlio in caso di mamma giovanissima.

I nuclei che superano i 40mila euro di Isee invece riceveranno 50 euro al mese con un figlio, 100 euro con due figli, 165 euro con tre figli, 330 euro con 4 figli. Anche in questo caso vanno aggiunti i 20 euro a figlio se la mamma ha meno di 21 anni mentre non opera la maggiorazione per entrambi i genitori lavoratori.

Le famiglie con figli disabili riceveranno l’assegno unico senza limiti di età dei figli. Per i minorenni si riceveranno 105 euro al mese in più in caso di non autosufficienza, 95 euro in caso di disabilità grave e 85 euro in caso di disabilità media.

In presenza di maggiorenni disabili e fino a 21 anni si riceveranno 50 euro al mese in più (che si sommano all’assegno previsto tra i 18 e i 21 anni) mentre oltre i 21 anni si continuerà a ricevere un assegno in base all’Isee che andrà da 85 a 25 euro al mese.