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Dagli arretrati agli aumenti. Risposte alle domande più frequenti sul CCNL Sanità 2019-2021

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 22/06/2022 vai ai commenti

Contratto Nazionale

Mai come in questo periodo, i rappresentanti sindacali sono presi di mira da numerosissime domande riguardanti il recente Contratto Nazionale di Lavoro del Comparto Sanità (triennio 2019-2021) firmato la notte del 15 giugno 2022.

Stante il diritto di ognuno di chiedere e il dovere dei delegati di rispondere, credo che potremmo “sfrondare” il carnet delle domande più frequenti fornendovi già le risposte giuste.

In questo modo daremo più spazio ai nostri delegati sindacali di rispondere a domande meno, permettetemi il termine, “banali” che affollano la segreteria telefonica dei sindacalisti.

Eccovi, di seguito, domande e risposte.

 

Quando arrivano gli arretrati?

Pazienza. Ci vuole pazienza. L’ipotesi di Contratto si chiama così perché, pur essendo stato firmato da ARAN e parti sindacali, dovrà ricevere il via libera da parte della Ragioneria e dovrà essere registrato dalla Corte dei Conti. Prima dell’autunno di quest’anno sarà molto difficile vedere in busta gli arretrati.

Le cifre che leggiamo sulle tabelle sono lorde?

Ma, benedetti colleghi: come si può pensare che possano intendersi al netto? Ciò che ci entra veramente nelle tasche dipende da diversi fattori e non può essere uguale per tutti. È per questo che si parla di lordo. Ognuno di noi percepirà cifre diverse, al netto, in base a quelli che saranno stati i redditi dell’anno in questione (redditi da lavoro dipendente, da prestazioni occasionali, da fabbricati, terreni, e così via).

Se gli arretrati li avremo nella busta di dicembre verranno “divorati” dalle trattenute?

Anche qui vale quanto detto nella risposta precedente: le trattenute che il datore di lavoro opera in busta sono il risultato dell’intero reddito annuale. Quindi non cambia nulla se gli arretrati li riceviamo a gennaio, a luglio o a dicembre.

Ma gli arretrati li avremo tutti in un’unica soluzione?

Solitamente si. Appena le Aziende Sanitarie recepiscono le indicazioni necessarie, procedono al pagamento degli arretrati.

Perché c’è così poca differenza economica tra un infermiere e un OSS?

Perché ci troviamo all’interno di un Comparto, diviso in livelli e fasce retributive, che lascia pochi margini alle differenziazioni tra professioni e tra livelli di responsabilità. Tra i livelli A, B, Bs, C, D e Ds c’è sempre stata una progressione a gradini fissi e regolari ma che non hanno mai reso giustizia alle professioni sanitarie le quali, negli ultimi trent’anni, hanno visto accrescere le loro competenze e responsabilità, ma non allo stesso modo le retribuzioni. Le uniche vie di uscita a questo antico problema sono quelle di individuare un’area di contrattazione separata o addirittura di uscire dal Comparto sanità e creare un apposito Comparto per le professioni sanitarie. Ma questa è un’altra storia.

Il NurSind avrebbe dovuto pretendere di più!

Seppur condividendo i malumori dei colleghi, possiamo garantire che, vista la situazione economica generale, non si poteva fare meglio di così. Crediamo fermamente di aver firmato uno dei contratti migliori degli ultimi vent’anni. Sicuramente più innovativo di quello, vergognoso, del 2018.

Quando entra in vigore, questo Contratto?

Una volta passato l’esame della Ragioneria e della Corte dei Conti, entrerà subito in vigore. Gli effetti economici, comunque, sono da considerarsi attivi dal 1° gennaio 2022.