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Parlano gli infermieri dei Dea e dell’emergenza territoriale. NurSind annuncia esposto

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La Redazione
Pubblicato il: 26/08/2022 vai ai commenti

NurSind dal territorioPiemonte

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa da parte degli infermieri del NurSind Piemonte, che hanno affrontato le criticità e le difficili condizioni di lavoro dei DEA e dell’emergenza territoriale.

 La conferenza scaturisce dall’arrivo presso le aziende sanitarie da parte della regione le linee di indirizzo per il controllo e la gestione del boarding ( tempo di permanenza nei pronto soccorso in attesa di ricovero ) e del sovraffollamento nei pronto soccorso.

Il documento riprende inoltre le linee di indirizzo nazionali sul triage intraospedaliero , sull’ osservazione breve e sullo sviluppo di un piano di gestione del sovraffollamento in pronto soccorso, approvate Il primo agosto del 2019 dalla conferenza permanente stato regione e la Deliberazione della Giunta Regionale de 16 aprile 2021, n. 7-3088.

 “Ci risulta che dal 2019 ad oggi, molte delle indicazioni previste dalle normative e dalle indicazioni nazionali e regionali non sono state recepite e soprattutto attuate dalle ASR. L’organizzazione delle varie realtà risulta essere inoltre del tutto disomogenea rispetto a quanto previsto”, commenta Francesco Coppolella, coordinatore regionale NurSind Piemonte.

 

Boarding e tempi di attesa nei pronto soccorso

Il boarding e il sovraffollamento hanno conseguenze negative su diversi aspetti del sistema sanitario:

- per i pazienti: peggioramento degli esiti, ritardi di valutazione e trattamento, aumento dei tempi di degenza, rischio di nuovo ricovero a breve termine, violazione della privacy, gradimento ridotto, esposizione agli errori;

- per gli operatori: mancata aderenza alle linee guida di buona pratica clinica, aumento dello stress e del burn out, aumento degli episodi di aggressione da parte degli utenti;

- per l’ospedale: inefficienza del sistema, per presa in carico in PS dell’attività inappropriata di gestione dei pazienti in boarding, aumento dei tempi di degenza in ospedale, ridotta attrattività e incremento di trasferimenti/dimissioni del personale dei PS (con crisi di reclutamento e difficoltà a garantire il servizio).

Peraltro l’attività di gestione dei pazienti in boarding assorbe un importante livello delle risorse mediche e infermieristiche e su di essa devono essere coinvolte le diverse funzioni ospedaliere. Secondo gli atti normativi il tempo di permanenza in PS in attesa di ricovero è di 2 ore

 

Ma quali sono i tempi in attesa di ricovero ( boarding ) nei pronto soccorso di Torino e provincia ?

OSPEDALE TEMPO DI ATTESA

SGB  - Da 2 a 3 Giorni

OMV  - Da 2 a 3 Giorni

MARTINI -  Da 3 fino a 6 Giorni

SAN LUIGI  - Da 3 a 6 Giorni

SUSA  - Da 1 a 3 Giorni a secondo della stagione

RIVOLI  - Da 3 a 5 Giorni

CHIVASSO - Da 3 a 7 Giorni

CHIERI -  2 Giorni

CARMAGNOLA -  Da 2 a 4 Giorni attualmente chiuso fino al 29.08

CIRIE  - Da 2 a 3 Giorni

MAURIZIANO  - Da 2 a 4 Giorni

MOLINETTE  - Da 30 a 40 Ore

IVREA  -Da 2 a 3 Giorni

 

Secondo Linee di Indirizzo Nazionali su Triage-OBI Sovraffollamento (Atto 143 Conferenza Stato-Regioni del 01/08/2019) e della DGR Piemonte 7-3088 del 16/04/2021:

- tempo di attesa tra l’arrivo in PS e la registrazione in triage massimo 10’

- tempo di attesa tra la registrazione e la prima visita medica

  1. codici 1 (rosso) nessuna attesa
  2. codici 2 (arancione) massimo 15’
  3. codici 3 (azzurro) massimo 60’
  4. codici 4 (verde) massimo 120’
  5. codici 5 (bianco) massimo 240’

Evidenzia Coppolella: “Dai dati in nostro possesso e dalle informazioni ricevute dai colleghi che operano in questi importanti e fondamentali settori apprendiamo che: I codici avente caratteristiche di urgenza sono generalmente rispettati, lo sono molto meno gli altri che quasi sempre raddoppiano e/o triplicano. I tempi di rivalutazione del paziente in attesa di visita inoltre sono resi complicati dalle condizioni di sovraffollamento e non sempre possono essere rispettati”.

 

Gli infermieri

Per quanto riguarda gli infermieri, il loro numero, secondo quando stabilito dalle linee di indirizzo è calcolato in base al numero di accessi. Il numero indicato, in alcune realtà, non è garantito in tutti i turni di servizio. Per questa funzione, altri obblighi sono previsti e raccomandati alle quali le aziende sono tenute ad ottemperare, come ad esempio la presenza di personale amministrativo.

Figura presente in poche realtà e che costringe l’infermiere di triage ad occuparsi di compiti impropri oltre a quello di fare da centralinista, occupandolo e distogliendolo dalle proprie funzioni

 

La presenza di pazienti in attesa di ricovero per molti giorni che si sovrappongono comporta un carico di lavoro che assorbe molte risorse di personale.  Sono parecchie decine di pazienti, anche gravi che necessitano di essere monitorati e assistiti.

Spesso, in queste condizioni il rapporto infermiere paziente risulta essere preoccupante come quello per l’attività di OBI ( osservazione breve intensiva ) che risulta essere tre , quattro volte inferiore- La condizione di sovraffollamento e di forte criticità dei nostri pronto soccorso sono armai da considerarsi condizioni di normalità e non di eccezionalità – afferma il sindacalista- Prendiamo inoltre atto che i tentativi di ampliare la recettività delle strutture a valle senza diminuire il flusso dei bisogni a monte non produce risultati soddisfacenti. L’utenza prende d’assalto il sistema 118 e i Pronto Soccorso perché sono le ultime cattedrali nel deserto, prive di orari di apertura e chiusura. Dopo tutti i finanziamenti dello stato per il potenziamento dell’assistenza domiciliare e dell’introduzione dell’infermiere di famiglia ancora non sappiamo che fine abbiano fatto nonostante e da due mesi  che lo abbiamo chiesto alle aziende.

 

Aggressioni

Continuando con le criticità, Il NurSind evidenzia come ogni giorno negli ospedali piemontesi si verificano una aggressione verbale o fisica seguita da minacce ai danni degli operatori, nonostante la “tolleranza zero” che le norme vigenti richiedono alle aziende.

La Legge 113/2020 che prevede la procedibilità d’ufficio è ampiamente disattesa da parte delle direzioni aziendali che lasciano l’incombenza della querela al singolo.

“Se paradossalmente un soggetto provocasse danni materiali nella sala di attesa di un Pronto Soccorso, l’amministrazione procederebbe senza esitazioni per il risarcimento, cosa che si guarda bene dal fare quando ad essere aggredito è un dipendente. Vale più l’integrità di una sedia rispetto all’incolumità di un infermiere di Triage”, fa notare il coordinatore regionale.

 “Parallelamente ad una situazione in via di peggioramento dobbiamo nostro malgrado prendere atto un considerevole aumento di situazioni che coinvolgono il personale in contestazioni disciplinari e giudiziarie. Non ultimo la condanna a otto mesi di reclusione per il collega del pronto soccorso del San Luigi”.

 

Conclude Coppolella: “Per questi motivi, questa mattina abbiamo inviato un esposto alla procura della repubblica, affinché possa essere verificato che le norme, le linee di indirizzo, le disposizioni di carattere nazionale e regionale che abbiamo fornito, trovino applicazione nelle nostre ASR, ed accertare eventuali responsabiltà.  Abbiamo già fatto richiesta formale alle aziende di essere informati circa l’applicazione prevista dalle disposizioni nazionali e regionali ricevute. Auspichiamo in una risposta tempestiva ritenendo responsabile segnalare una eventuale impossibilità ad attuare quelle che sono le linee guida”.