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16 novembre: Giornata Internazionale della Tolleranza

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 16/11/2022

Attualità

Oggi si celebra la Giornata Internazionale della Tolleranza, dichiarata dall’Unesco nel 1995 per ricordare i principi ispiratori della Dichiarazione universale dei diritti umani, approvata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. La Dichiarazione, adottata a 50 anni esatti dalla nascita dell’Unesco, definisce la tolleranza in termini di rispetto e apprezzamento della varietà delle culture del mondo, un esplicito riconoscimento dei diritti e delle libertà fondamentali del nostro prossimo. La tolleranza si mostra non solo in termini di dovere morale dell’individuo, ma anche in termini di parametro fondamentale nell’orientare l’attività di questi, dei gruppi e degli Stati. Gli Stati hanno il dovere di contrastare le forme di intolleranza, predisponendo un apparato legislativo in grado di tutelare il rispetto dei diritti umani, promuovendo il dialogo e il confronto indispensabile a creare nei cittadini una matura consapevolezza sul tema, attraverso sistemi di istruzione, tutelando la libertà di informazione ed il pluralismo.

La tolleranza è, in un certo senso, un processo, che si snoda in quattro tappe fondamentali: IndividuazioneRiconoscimentoIncontro e Scambio.

  1. INDIVIDUAZIONEè il primo passo: l’“io” viene a conoscenza dell’“altro”, della sua esperienza e delle sue caratteristiche distintive.
  2. RICONOSCIMENTO. L’individuazione e quindi la consapevolezza dell’esistenza dell’altro, comporta Interferenza: la relazione con l’altro genera informazioni che possono mettere in discussione le proprie convinzioni, stimolando la spinta propulsiva verso il Riconoscimento. Nell’individuo si sviluppa, così, una certa curiosità verso la coesistenza di opinioni, atteggiamenti, idee, stili di vita diversi dai propri e accettazione della propria e altrui unicità. Quando l’individuo riconosce l’altro, dimostra flessibilità cognitiva e propensione verso il compromesso reciproco. Crea le condizioni affinché le relazioni possano alimentarsi non solo nell’accordo, ma anche nella discordanza e nella diversità.
  3. INCONTRO.Al momento del riconoscimento, l’individuo sviluppa un Ascolto Attivo dell’altro: la capacità di sospendere il giudizio e di sintonizzarsi con il punto di vista altrui. Incontro è la consapevolezza che i propri e altrui modi di vivere la vita hanno la stessa importanza. L’incontro con l’altro si manifesta nella diffusione del mutuo rispetto e nella tendenza ad accogliere le caratteristiche uniche dell’altro, mostrando un sentimento di fiducia reciproca e sintonizzazione empatica rispetto al diverso da sé.
  4. SCAMBIO. L’incontro genera quindi Compassionee, per la prima volta, l’individuo sperimenta la capacità di mettersi nei panni dell’altro, identificando e condividendo emozioni, pensieri e atteggiamenti, anche in presenza di differenze rilevanti, con una nuova attenzione verso i bisogni altrui anche quando gli stessi confliggono con i propri. Si è pronti, a questo punto, a creare un vero e proprio Scambio con l’altro: promuovere accoglienza e valorizzazione delle differenze, esprimendo entusiasmo nei confronti di ciò che è diverso. Lo Scambio si manifesta attraverso la volontà a interfacciarsi con cultura, stili di vita e opinioni diverse dalle proprie, considerandole stimolanti per il proprio percorso di crescita personale.

La tolleranza è anche un buon argomento correlato al nostro lavoro, ovvero quello dell’infermiere.

In ogni momento del nostro lavoro applichiamo principi di tolleranza: quando somministriamo la terapia ai pazienti di una corsia (non potremo mai essere da tutti alla stessa ora: qualche paziente assumerà la terapia un po’ prima, qualcun altro un po’ dopo), quando accogliamo un paziente nel nostro Servizio (quanto siamo vittime dei luoghi comuni o del pregiudizio?), quando arriva l’orario di visita parenti (quanto siamo disposti a tollerare in termini di numerosità dei visitatori, tono di voce, richieste di aggiornamenti sulle cure del congiunto), quando ci relazioniamo coi nostri colleghi (quanto siamo disposti a tollerare dei limiti e dei difetti - o dei pregi - degli altri?).

Riflettiamo e proviamo ad essere più tolleranti