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I disabili ed il diritto al sesso (seconda parte)

Gemma Maria Riboldidi
Gemma Maria Riboldi
Pubblicato il: 17/02/2023 vai ai commenti

AttualitàSexo&Salute

Progetto a cura di Gemma Maria Riboldi e Rodolfo Luigi Pessina

Di Rodolfo Luigi Pessina..... e sexotan_gocce  

 

Come operatori sanitari, ci siamo formati nella cura delle malattie (e le conosciamo tutte!).

Ma quando abbiamo imparato il vero significato della disabilità e l’impatto che essa ha sulla vita dei nostri pazienti?...

E’ con questa domanda che nella prima parte dell’articolo (sesso&disabilita,perchè la sessualita nelle persone disabili fa paura?) avevamo iniziato a parlarvi di sessualità nelle persone disabili e, da qua, avevamo affrontato le paure nell’affrontare questo argomento.

Vediamo ora, in questa seconda parte, di fornirvi ulteriori informazioni sull’argomento.

Spesso, anche quando riceviamo una formazione rispetto alla sessualità (il che è raro al momento in Italia), sono gli stessi programmi di educazione sessuale che non considerano al loro interno le persone disabilità.

Questo è dovuto alla presenza di una serie di fenomeni:

  1. Fenomeno del carsismo sessuale, cioè ignorare la sessualità delle persone disabili perché si ritiene che così facendo scompaia. In realtà si sviluppa una sessualità di tipo “carsico”, cioè nascosta agli occhi degli operatori sanitari che si occupano di persone con disabilità, senza possibilità di un aiuto concreto a queste persone nella risoluzione di questioni pratiche.
  2. Fenomeno del genitalismo o del pulsionismo sessuale, cioè gestire la sessualità solo come un problema genitale, relegandone il significato alla sola dimensione istintuale/pulsionale (perché si ritiene che riguardi solo l’atto masturbatorio). In realtà, la si sta confinando in un luogo separato dalla vita. Bisogna sottolineare che il bisogno sessuale non si riferisce solo alle pulsioni sessuali, ma a un’ampia gamma di esperienze legate alla cura di sé e delle relazioni, che spesso sono proprio ciò che manca.
  3. Mancata mentalizzazione della corporeità erotica, cioè il riassetto di tipo identitario che, normalmente, deve affrontare l’adolescente alle prese con la necessità di integrare nella sua nuova identità le trasformazioni psicosomatiche che hanno caratterizzato il passaggio dalla fase pre-puberale a quella puberale (Pietropolli, 2000). Non riuscire a portare a termine questo processo significa lasciare in sospeso il percorso che segna il passaggio verso la costruzione di un’identità adulta.
  4. Disgiunzione tra sviluppo cognitivo e psicosessuale, che porta a un blocco nella scoperta del sé, della propria identità in termini di genere, orientamento sessuale, romantico e relazionale, e della propria capacità espressiva come individuo (Lascioli, 2007).

Nonostante la difficoltà che possiamo avere nel pensare alla sessualità delle persone disabili, dobbiamo ricordarci che essa è un diritto di tuttз.

Le “Regole Standard delle Nazione Unite sulle Pari Opportunità” (2006) prevedono che le leggi dei singoli Stati non dovrebbero discriminare le persone con disabilità nei rapporti sessuali, nelle relazioni, nella maternità o paternità.

Come mostrato da Shah (2017), il diritto alla sessualità nelle persone con disabilità è fondamentale per la loro salute e benessere generale fisico, emotivo e sociale.

La convinzione pervasiva che le persone disabili siano asessuali crea barriere alla cittadinanza sessuale per i giovani disabili, facendo sì che essi abbiano livelli più bassi di conoscenza sessuale e un'educazione sessuale inadeguata rispetto ai loro coetanei non disabili. Di conseguenza, sono più vulnerabili a conseguenze sessuali negative e a relazioni di sfruttamento e di depotenziamento in diversi modi. L'accesso all'educazione sessuale e relazionale per i giovani con disabilità è, quindi, importante non solo per conoscere i diritti sessuali, l'identità sessuale e l'espressione sessuale, ma anche per garantire la loro sicurezza sessuale. In tal modo, contribuirà all'empowerment e al riconoscimento sociale delle persone disabili come esseri sessuali e le aiuterà anche a resistere e a denunciare l’abuso sessuale. Pertanto, è fondamentale che genitori, educatorз e operatorз socio-sanitariз siano consapevoli e dotati di conoscenze e risorse per educare i giovani con disabilità alla sessualità e al benessere alla pari dei loro coetanei non disabili.

 

Eccovi come sempre un po' di bibliografia e link per approfondire l’argomento!

Bibliografia

  1. Sexuality and Disability, blog online disponibile presso: https://sexualityanddisability.org/
  2. Sexuality and Disability, rivista scientifica edita da Springer, ricca di articoli a carattere medico e psicologico sul tema, disponibile presso: https://link.springer.com/journal/11195/online-first
  3. Shuttleworth & Mong (2020). The Routledge Handbook of Disability and Sexuality". Taylor&Francis editore, disponibile presso: https://www.ibs.it/routledge-handbook-of-disability-sexuality-libro-inglese-vari/e/9781138593237
  4. Shah S. Disabled People Are Sexual Citizens Too: Supporting Sexual Identity, Well-being, and Safety for Disabled Young People. Front. Educ., 04 September 2017. Sec. Special Educational Needs, Volume 2 - 2017 | https://doi.org/10.3389/feduc.2017.00046
  5. Lascioli A., Pezzetta R., Tosini F. Cinquanta di questi giorni. Per pensare la sessualità del disabile intellettivo. Aracne Editore. 2010