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Le vostre tesi: Accessi venosi…. Quanto ne sai?

Isabella La Pumadi
Isabella La Puma
Pubblicato il: 23/07/2023

Professione e lavoroStudenti infermieri

InfermieristicaMente aiuta gli studenti con le loro tesi. Pubblichiamo e divulghiamo i vostri questionari in modo da farvi avere più risposte possibili, quindi più dati da utilizzare!

Oggi daremo voce alla studentessa Valeria Atzori, del Cdl di Infermieristica dell'Università di Cagliar, che per la stesura della sua tesi sta svolgendo una ricerca riguardante le conoscenze degli infermieri in merito alla gestione degli accessi venosi.

 

Gli accessi venosi sono in continuo aggiornamento nel mondo infermieristico fino ad offrire veri sbocchi professionali di colleghi specializzati nel settore.

InfermieristicaMente ha offerto negli anni numerosi articoli sull’argomento fornendo supporto ed informazioni a colleghi interessati a rimanere sempre aggiornati.

Eccovi solo alcuni link (potrete trovare molti altri articoli sul tema!):

 

 

Per accesso vascolare si intende il posizionamento a breve, medio o lungo termine, di un dispositivo vascolare nel circolo ematico, a pazienti acuti e cronici, per finalità diagnostiche e terapeutiche quali prelievi ematici, monitoraggio emodinamico, infusioni di liquidi (es. trasfusioni ematiche, nutrizione parenterale ecc.), trattamenti farmacologici (es. terapie antibiotiche, chemioterapie, terapie antalgiche ecc.), esecuzione di emodialisi e al fine di garantire un accesso immediato al letto vascolare nei pazienti emodinamicamente instabili.

Quasi totalità dei pazienti ospedalizzati è portatore di un accesso vascolare, con prevalenza dei cateteri venosi periferici, ma, parallelamente, stanno aumentando i pazienti in carico alle cure territoriali ai quali è stato posizionato un catetere venoso a medio o lungo termine.

Come a tutti noi professionisti è ben noto, perla scelta appropriata dell’accesso venoso è importante utilizzare criteri di riferimento quali l’osmolarità, il pH, la flebolesività e la durata della terapia da infondere, ricordando e sottolineando che i cateteri venosi periferici (CVP) possono essere usati solo per la somministrazione di soluzioni non vescicanti, con osmolarità

Lo scopo di questo articolo non è pero dare informazioni ed aggiornamenti sugli accessi venosi ma bensì testare la preparazione degli infermieri di tutta Italia, e non solo, sul tema!

Cari Colleghi…è arrivato il vostro momento! Cliccate qui per compilare e aiutare Valeria!