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Infezioni correlate all’assistenza. Strategie per prevenire le batteriemie associate a CVC

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 13/01/2023 vai ai commenti

NursingProfessione e lavoro

Dalla medicazione al cambio set per la somministrazione di fluidi, le linee guida aggiornate.

Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono infezioni acquisite che costituiscono la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria e possono verificarsi in ogni ambito assistenziale, incluso gli ospedali per acuti, il day-hospital/day-surgery, le strutture di lungodegenza, gli ambulatori, l’assistenza domiciliare, le strutture residenziali territoriali.

Le ICA includono infezioni trasmesse dall'esterno (esogene), da persona a persona o tramite gli operatori e l'ambiente, e infezioni causate da batteri presenti all'interno del corpo (endogene).

Queste infezioni hanno un impatto clinico ed economico rilevante: secondo il primo rapporto globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le ICA provocano un prolungamento della durata di degenza, disabilità a lungo termine, aumento della resistenza dei microrganismi agli antibiotici, un carico economico aggiuntivo per i sistemi sanitari e per i pazienti e le loro famiglie e una significativa mortalità in eccesso.

In Europa, le ICA provocano ogni anno:

  • 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza
  • 37.000 decessi attribuibili
  • 110.000 decessi per i quali l’infezione rappresenta una concausa.

I costi vengono stimati in approssimativamente 7 miliardi di Euro, includendo solo i costi diretti.

Nel 2008 è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti lo SHEA/IDSA/APIC Compendium of Strategies to Prevent Healthcare-Associated Infections in Acute Care Hospitals, con l’obiettivo di fornire raccomandazioni operative per la prevenzione e il controllo di quelle infezioni correlate all’assistenza (ICA) che hanno un maggiore impatto sulla sicurezza e qualità dell’assistenza. Il Compendio è stato aggiornato nel 2014 e, a distanza di 8 anni, è stato avviato un analogo processo di revisione, che si concluderà alla fine del 2022. 

A maggio 2022 sono state pubblicate le prime due raccomandazioni, relative rispettivamente alle batteriemie correlate a catetere vascolare ed alle polmoniti correlate all’assistenza.

In questa prima parte tratteremo le strategie per prevenire le batteriemie correlate a catetere vascolare centrale (Central line bloodstream infections-CLABSI).

Sintesi delle principali modifiche 

Pratiche essenziali 

  • La vena succlavia rappresenta il sito di inserzione dei cateteri venosi centrali (CVC) da preferire nelle unità di terapia intensiva per ridurre il rischio di complicanze infettive. Le precedenti raccomandazioni erano di evitare l’accesso attraverso la vena femorale. Ciò rimane valido ma si raccomanda esplicitamente l’accesso attraverso la succlavia.
  • La raccomandazione di inserzione ecoguidata del CVC è sostenuta da evidenze più solide rispetto a quelle prima disponibili; tuttavia, questa stessa procedura può rendere difficile l’osservazione rigorosa delle tecniche sterili.
  • L’utilizzo di medicazioni contenenti clorexidina viene ora considerata una “pratica essenziale”; in passato questa pratica era inclusa tra quelle speciali, da utilizzare solo laddove i tassi di CLABSI rimanevano alti nonostante l’applicazione delle misure di base.
  • La sostituzione di routine dei set per la somministrazione di fluidi non utilizzati per sangue, prodotti del sangue o formulazioni lipidiche può essere effettuata a intervalli fino a 7 giorni. Precedentemente l’intervallo raccomandato non era superiore a 4 giorni.

Pratiche aggiuntive 

  • L’utilizzo di unguenti contenenti antimicrobici per il sito del catetere nella popolazione dei pazienti emodializzati è stato spostato tra le pratiche aggiuntive, visto che si riferisce ad una popolazione particolare.
  • Nonostante sostenute da evidenze di livello elevato, le coperture/tappi impregnate di antisettici continuano ad essere incluse tra le pratiche aggiuntive, in quanto non possono essere considerate superiori alla disinfezione manuale che rappresenta una pratica essenziale.
  • È stata evidenziata l’importanza di team per l’infusione dei CVC, includendo questa raccomandazione come pratica aggiuntiva (prima era classificata come tema non risolto).
  • Il fissaggio dei cateteri senza sutura non era stato discusso nella precedente versione.


Le raccomandazioni 

La tabella 1 sintetizza le raccomandazioni 2022 per la prevenzione delle CLABSI.

 

 

 

da:

Chi cerca trova. Strategie per il controllo delle infezioni correlate all’assistenza: il nuovo compendio SHEA/IDSA/APIC

Moro Maria Luisa

Presidente SIMPIOS