Le vostre tesi: La gestione della PEG
Infermieristicamente aiuta gli studenti con le loro tesi. Pubblichiamo e divulghiamo i vostri questionari in modo da farvi avere più risposte possibili, quindi più dati da utilizzare!
Oggi divulghiamo il questionario di Desirè Piergianni, una laureanda futura collega che sta conducendo un'indagine sulle conoscenze degli infermieri (di qualsiasi reparto) riguardante le prevenzione e la gestione della PEG.
L'alimentazione artificiale, in molte condizioni patologiche, si è resa necessaria per assicurare un adeguato apporto nutrizionale e permettere una migliore qualità di vita. La somministrazione dei nutrienti può avvenire per via enterale, se vi è una parziale o totale conservazione della funzionalità dell’apparato digerente, o per via parenterale se quest’ultimo non può essere utilizzato. La Nutrizione Enterale (NE), ovvero l'introduzione di sostanze nutritive nel tratto gastrointestinale tramite sonda, può essere somministrata attraverso cavità naturali (attraverso un Sondino Naso-Gastrico - SNG) o stomi (aperture create artificialmente tra una cavità interna e la superficie cutanea) comunicanti con lo stomaco (gastrostomia) o con il digiuno (digiunostomia).
Di seguito alcune delle Linee Guida per la gestione della PEG:
Dopo il posizionamento di una PEG (gastrostomia endoscopica percutanea) si può iniziare la NE (nutrizione enterale) in sicurezza già dopo 4 ore in assenza di complicanze (forza della raccomandazione A).
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Si inizia con 50 ml di acqua biologicamente pura per valutare il comfort del paziente e rilevare precocemente segni che possono indicare il mal posizionamento della sonda nutritiva. E’ necessario osservare il paziente, durante le prime ore di nutrizione, per rilevare eventuali segni di complicanze.
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Prima di iniziare la somministrazione della miscela nutritiva, accertarsi che la sonda gastrostomica o digiunale sia nella posizione corretta controllando che la lunghezza della parte esterna (rilevabile dalla taratura presente sulla sonda stessa o dal segno indelebile apposto in mancanza di una taratura del tubo) corrisponda a quella segnalata dopo il posizionamento (forza della raccomandazione D).
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Si raccomanda di irrigare la sonda nutritiva con 15-30 ml di acqua naturale batteriologicamente pura ogni 4-6 ore (se l’alimentazione è continua), dopo ogni bolo alimentare, dopo la somministrazione di farmaci e dopo il controllo del volume gastrico residuo per prevenire l’ostruzione della sonda. Porre particolare attenzione alle sonde digiunali che sono di calibro inferiore rispetto alle gastriche (forza della raccomandazione B).
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Usare acqua sterile per irrigare la sonda nutritiva, per la diluizione dei farmaci in pazienti critici o immunodepressi specialmente se vi sono dubbi sulla sicurezza dell’acqua potabile (forza della raccomandazione D)
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Si raccomanda di implementare un protocollo per mantenere la pervietà della sonda gastrica o digiunale nelle persone sottoposte a restrizione idrica (forza della raccomandazione C).
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Per prevenire il reflusso e l’inalazione del contenuto gastrico è opportuno che, durante l’alimentazione, il paziente abbia il torace sollevato di 30°-45° (meglio l’inclinazione più elevata) rispetto alla posizione supina (posizione semi seduta o semi Fowler), se non ci sono controindicazioni cliniche, e mantenere quella posizione per almeno 1 ora al termine della somministrazione del bolo nutritivo (forza della raccomandazione A).
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Per prevenire il reflusso e l’inalazione del contenuto gastrico, durante l’alimentazione, nelle persone che non possono tollerare la posizione semi Fowler (per es. per una lesione midollare) adottare la posizione anti Trendelenburg (forza 19 della raccomandazione D).
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Per prevenire la nausea, la distensione addominale, il reflusso e le possibili conseguenti complicanze respiratorie da inalazione (attenzione alla comparsa di tosse, dispnea, cianosi) valutare la capacità di svuotamento gastrico, controllare il volume residuo (per chi ha una PEG o una gastrostomia chirurgica) ogni 4 ore nelle prime 48 ore di NE continua o prima di ogni bolo nell’alimentazione intermittente (forza della raccomandazione D).
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Il ristagno gastrico va valutato durante i primi giorni di infusione della NE, fino a che viene raggiunta la massima velocità d’infusione, successivamente il ristagno andrà valutato ogni volta che le condizioni cliniche del paziente facciano supporre un rallentamento dello svuotamento gastrico.
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Si raccomanda di somministrare i farmaci separatamente per evitare il rischio di interazione, sia fisica che chimica, tra i medicamenti stessi ma anche con la soluzione nutritiva, l’ostruzione della sonda nutritiva e l’alterazione della risposta terapeutica (forza della raccomandazione C).
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Interrompere la NE prima della somministrazione dei farmaci e irrigare la sonda con almeno 15 ml di acqua tiepida. Diluire appropriatamente i farmaci sia in forma solida che liquida usando una siringa pulita e della misura giusta (≥ 30 ml). Irrigare nuovamente la sonda enterale con almeno 15 ml di acqua alla fine della somministrazione tenendo conto anche del bilancio idrico del paziente. Ripetere la procedura per i farmaci successivi. Dopo aver somministrato tutti i farmaci irrigare la sonda un’ultima volta con la stessa quantità di acqua usata precedentemente. Ritardare la ripresa della NE di 30 minuti o 1 ora, quando è opportuno, per evitare di alterare la biodisponibilità dei farmaci (forza della raccomandazione A).
Conoscevate queste raccomandazioni? Conosci tutte le complicanze legate alla Peg? Rispondete numerosi al questionario della studentessa Desirè cliccando qui!
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