Via libera dal Cdm alla sanità di montagna. Nuova indennità ed alloggio agli infermieri
Il Consiglio dei Ministri ha recentemente adottato un disegno di legge volto a istituire misure atte a riconoscere e promuovere le regioni montane d'Italia. Queste misure, approvate ieri, mirano principalmente a preservare l'ambiente, le risorse naturali, il paesaggio e la salute, mentre salvaguardano le caratteristiche territoriali, storiche, culturali e linguistiche delle comunità montane.
Un punto rilevante della bozza del disegno di legge, allegata al comunicato ufficiale, è l'articolo 9, conosciuto come "Sanità di Montagna." Questo articolo introduce una serie di disposizioni volte a valorizzare il contributo fornito dai professionisti sanitari operanti nelle aree montane.
In particolare, l'articolo 9 stabilisce quanto segue:
- Valutazione Accresciuta: L'attività svolta dagli esercenti le professioni sanitarie e dagli operatori sociosanitari in strutture sanitarie e sociosanitarie, sia pubbliche che private accreditate, situate nelle comunità montane, sarà valutata con un punteggio doppio nella valutazione dei loro titoli di carriera. Ciò favorirà la partecipazione a procedure concorsuali presso le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale.
- Titolo Preferenziale: Un punto importante è che il servizio medico prestato in strutture sanitarie e sociosanitarie montane per almeno tre anni costituirà un titolo preferenziale, a parità di condizioni, per ottenere incarichi come direttore sanitario.
- Sostegno all'Alloggio: Inoltre, è previsto un sistema di crediti d'imposta per chi, per scopi di servizio, acquista immobili ad uso abitativo tramite finanziamenti ipotecari o fondiari per trasferirsi nelle comunità montane. Questi crediti saranno calcolati come la differenza tra il 60% del canone annuo di locazione e un massimo di 2.500 euro.
- Indennità Aggiuntiva: Dal 2024, i professionisti del settore sanitario dipendenti dalle aziende e dagli enti del Servizio Sanitario Nazionale situati nelle zone montane, così come i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta operanti in queste comunità, riceveranno una specifica indennità di carattere accessorio basata sulla loro effettiva presenza in servizio, con un limite annuo di 20 milioni di euro.
Il decreto del Ministro della Salute, in collaborazione con il Ministro dell'Economia e delle Finanze e il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, definirà i criteri per l'assegnazione dei crediti d'imposta e le modalità per garantire il rispetto del tetto di spesa previsto, oltre a stabilire le procedure di controllo e il recupero dei benefici indebitamente ottenuti.
Questo provvedimento verrà ora trasmesso al Parlamento e assegnato alle commissioni competenti per una revisione dettagliata e l'avvio dell'esame. Si tratta di un passo significativo per il rafforzamento delle comunità montane in Italia e il sostegno ai professionisti della sanità che lavorano in queste zone.