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Tredicesime più povere, escluse dal taglio del cuneo fiscale

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 28/10/2023 vai ai commenti

AttualitàGoverno

Il governo Meloni ha deciso di mantenere il taglio del cuneo contributivo per il 2024, ma questa misura non si applicherà alla tredicesima mensilità dei lavoratori italiani. Di conseguenza, i salari dei dipendenti pubblici e privati saranno più pesanti nel corso dell'anno, con un aumento di circa 100 euro al mese, ad eccezione della tredicesima mensilità. Questo cambiamento ha origine dall'implementazione precedente di misure di taglio del cuneo contributivo da parte del governo Draghi e successivamente del governo Meloni.

Inizialmente, il governo Draghi aveva introdotto una riduzione dello 0,8% per i redditi fino a 35.000 euro nella legge di bilancio per il 2022. Successivamente, con il decreto Aiuti bis, tale taglio era stato aumentato di 1,2 punti dal 1° luglio al 31 dicembre 2022, portando la riduzione complessiva a 2 punti per i redditi fino a 35.000 euro lordi, inclusa la tredicesima mensilità del 2022.

Il governo Meloni aveva successivamente prorogato questa misura, differenziando e potenziando il taglio per i redditi bassi. Nella legge di bilancio per il 2023, aveva introdotto un taglio del 3% per i redditi fino a 25.000 euro lordi e confermato il taglio del 2% per i redditi compresi tra 25.000 e 35.000 euro, includendo anche la tredicesima mensilità del 2023.

Successivamente, con il decreto Primo Maggio, il governo Meloni aveva ulteriormente aumentato il taglio, portandolo al 7% per i redditi fino a 25.000 euro e al 6% per i redditi tra 25.000 e 35.000 euro, dal 1° luglio al 31 dicembre dello stesso anno. Tuttavia, questa volta il taglio non sarebbe stato applicato alla tredicesima mensilità del 2023, che avrebbe continuato a beneficiare del taglio precedente, pari al 2-3%.

Per quanto riguarda il 2024, il governo Meloni ha deciso di prorogare il taglio del cuneo contributivo nella sua versione introdotta con il decreto Primo Maggio per l'intero anno, dal 1° gennaio al 31 dicembre. Tuttavia, questa volta, il taglio non sarà applicato alla tredicesima mensilità, così come già avvenuto con il decreto Primo Maggio. Quindi, le tredicesime del 2024 non beneficeranno della riduzione del cuneo contributivo e saranno leggermente più basse rispetto all'anno precedente, che poteva ancora contare sul taglio del 2-3%.