Le vostre tesi: l’Infermiere nella promozione della salute cardiovascolare
Infermieristicamente aiuta gli studenti con le loro tesi. Pubblichiamo e divulghiamo i vostri questionari in modo da farvi avere più risposte possibili, quindi più dati da utilizzare!
Oggi divulghiamo il questionario di Elena Grillo, laureanda del CdL in Infermieristica presso l’Università degli Studi di Firenze, sede di Empoli. Elena ha scelto come argomento di tesi il ruolo dell’infermiere nella prevenzione della malattia cardiovascolare e dell’infarto miocardico acuto.
La natura educativa della professione infermieristica è a volte messa in secondo piano rispetto a quella tecnica, ma la sua importanza è fondamentale per la comunità. Uno degli ambiti in cui la prevenzione e l’educazione possono davvero fare la differenza in termini di vite salvate è quello cardiovascolare.
Le malattie cardiache sono la principale causa di morte negli Stati Uniti. Qui ogni 36 secondi muore una persona a causa di problemi vascolari e l’infarto è sicuramente una delle condizioni più pericolose.
In Italia l’evoluzione degli infartuati è altrettanto importante.
Secondo la Fondazione Veronesi ogni anno se ne verificano 120.000 con una mortalità dell’11%. La fondazione De Gasperi indica nelle malattie del sistema cardiocircolatorio la prima causa di morte in Italia con più di 230.000 morti per anno (dati Istat 2017).
L’aterosclerosi è un processo patologico vascolare progressivo, causa non solo di infarto miocardico ma anche di ictus cerebrali e malattie vascolari degli arti superiori e inferiori.
Sono numerosi i fattori di rischio che, agendo in sinergia tra di loro, accumulano e moltiplicano il rischio generale di infarto e di complicazioni vascolari. Escludendo i fattori di rischio non modificabili, ovvero che non possono essere modificati come l’età o il sesso è nella prevenzione di quelli modificabili che la persona dovrà agire, modificando e correggendo comportamenti scorretti come la cattiva gestione del diabete e/o stile di vita sbagliati come il tabagismo e sedentarietà.
L’educazione delle persone da parte dei sanitari e del proprio medico dovrebbe puntare su quegli aspetti educativi volti a far comprendere l’importanza delle terapie farmacologiche (antidislipidemici, antipertensivi, ipoglicemizzanti) laddove il controllo sui fattori di rischio modificabili non sia più sufficiente.
L’aterosclerosi in quanto malattia cronica degenerativa progressiva può non dare sintomi per molto tempo. Se l’arteria ostruita è una coronaria i sintomi saranno dolore toracico, affaticamento e difficoltà a respirare o fame d’aria, tutti sintomi molto generici dell’infarto.
Se le arterie colpite dall’aterosclerosi sono quelle che portano sangue all’encefalo, secondo la zona colpita, potrebbero presentarsi uno o più di questi sintomi:
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intorpidimento degli arti e astenia muscolare,
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difficoltà nell’articolare il linguaggio,
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emiparalisi facciale e buccale,
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difficoltà a recuperare la memoria,
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deficit cognitivi
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e molti altri ancora.
Infine se le arterie sono quelle degli arti superiori e inferiori, il dolore al movimento e allo sforzo, rossore e gonfiore dell’arto, parestesie e nel caso di claudicatio intermittens sintomi precoci di un Arteriopatia Ostruttiva degli Arti Inferiore (AOAI).
Investire oggi energie e attenzioni al proprio stile di vita può essere ripagato pienamente nel domani con una vita più sana, più lunga e con una notevole e superiore qualità di vita.
Ma quando l’infarto miocardico arriva è necessario che l’intervento di soccorso sia tempestivo e educare la popolazione su come assistere il paziente durante l’esordio dei sintomi e su come attivare i soccorsi può essere determinante.
“La Rete Cardiologica viene attivata in risposta all’allertamento del 112 per l’insorgenza di dolore toracico e/o sintomi prodromici di infarto del miocardio acuto (IMA), garantendo l’erogazione di interventi tempestivi, ma l'assistito deve accedere ai percorsi dedicati entro finestre temporali ben determinate affinchè gli interventi terapeutici possano essere efficaci. Dal momento che il ritardo decisionale è l'unica componente influenzabile nel processo di attivazione della Rete Cardiologica, l’Infermiere dovrebbe essere coinvolto in strategie di promozione della salute volte a colmare le lacune conoscitive fra la popolazione circa la presentazione dei sintomi prodromici di IMA e il vantaggio di allertare prontamente i servizi di emergenza”, scrive Elena. Lo scopo del suo studio è indagare il coinvolgimento dell'Infermiere nello sviluppo di un ambiente che favorisca l’accesso alle informazioni necessarie a mettere in pratica scelte di salute consapevoli, cliccate qui per rispondere al questionario!
Credit
Sismed.it