Manovra 2024. Medici ed infermieri potranno rimanere in servizio fino a 70 anni.
In una notte densa di decisioni, la Commissione Bilancio del Senato ha approvato emendamenti cruciali che impatteranno sulle pensioni di diverse categorie, tra cui medici, infermieri, dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari. La notizia saliente è il taglio alle pensioni di vecchiaia, con una particolare attenzione alla categoria sanitaria.
Tagli più Morbidi per i Medici in Vecchiaia
Per medici ed infermieri il taglio alle pensioni di vecchiaia sarà più contenuto, con una riduzione di un trentaseiesimo per ogni mese in più di permanenza al lavoro.
In base all'emendamento, le decurtazioni “ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2023 e nei casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età o di servizio”. L'accesso alla pensione anticipata “è consentito se risulta maturata un'anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti contributivi”.
Per quanto riguarda medici, infermieri, dipendenti enti locali, insegnanti d'asilo e ufficiali “il trattamento pensionistico decorre trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti se sono maturati entro il 31 dicembre 2024, 4 mesi se sono maturati entro il 31 dicembre 2025, 5 entro il 31 dicembre 2026, 7 mesi entro il 31 dicembre 2027 e 9 mesi entro il 31 dicembre 2028.
Dirigenti Medici e Infermieri: Lavoro Fino ai 70 Anni se lo Desiderano
Una delle novità più significative riguarda i dirigenti medici e gli infermieri, i quali potranno decidere di prolungare la loro attività lavorativa fino ai 70 anni, se lo ritengono opportuno.
Ritiro dell’Emendamento per la Pensione a 72 Anni per i Medici Dirigenti
Tuttavia, è stato deciso il ritiro dell'emendamento che avrebbe concesso ai medici dirigenti la possibilità di andare in pensione a 72 anni.
Le altre misure d’interessa sono:
Incremento delle Risorse per Contrattazione Collettiva 2022-2024
Per il triennio 2022-2024, si prevede un incremento di 3 miliardi di euro nel 2024 e di 5 miliardi di euro annui a partire dal 2025 per la contrattazione collettiva nazionale del pubblico impiego. Questa disposizione si estende anche al personale convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale, includendo riconoscimenti specifici per la valorizzazione delle competenze mediche e veterinarie.
Sostegno al Personale Sanitario: Tariffe Orarie delle Prestazioni Aggiuntive
Al fine di fronteggiare la carenza di personale sanitario e ridurre le liste di attesa, si estende fino al 31 dicembre 2026 la facoltà di aumentare le tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive del personale medico. Questo provvedimento si applica alle prestazioni svolte dal 2024 al 2026, con la possibilità di un aumento fino a 60 euro lordi onnicomprensivi. Le disposizioni vigenti riguardanti il volume di prestazioni, l'orario massimo di lavoro e i riposi sono mantenute.
Spesa Autorizzata e Coinvolgimento delle Regioni
Per il personale medico e sanitario, è autorizzata una spesa di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026. Le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano parteciperanno al finanziamento, derogando alle disposizioni consuete sulla contribuzione regionale e provinciale al finanziamento sanitario corrente.
Sostegno alle Famiglie: Incremento del Buono per Reti Asili Nido e Supporto Domiciliare
Si prevede un incremento del buono per il pagamento delle rette degli asili nido e per il supporto domiciliare per bambini con gravi patologie croniche. L'aumento riguarda i nuclei familiari con un figlio nato dopo il 1° gennaio 2024, con almeno un altro figlio sotto i dieci anni e un valore Isee non superiore a 40.000 euro. L'incremento va da 600 a 1.100 euro annui, a seconda dell'Isee familiare, con un totale di 3.600 euro annui.
Congedi Parentali: Indennità Maggiorata per il Primo Mese
Per i genitori che usufruiscono alternativamente del congedo parentale, si introduce l'indennità pari al 60% della retribuzione per un mese aggiuntivo, salendo all'80% nel solo anno 2024. Questa misura si applica ai lavoratori che terminano il periodo di congedo di maternità o paternità dopo il 31 dicembre 2023.
Le nuove disposizioni saranno oggetto di approfondimenti durante il dibattito in Senato e nei successivi passaggi legislativi.