Dipendente suicida a causa di mobbing. L’azienda condannata al risarcimento
Bruxelles - In una sentenza senza precedenti, Bruxelles-Propreté, l'ente di pulizia pubblica regionale della capitale belga, è stata ritenuta responsabile del suicidio di uno dei suoi dipendenti, Didier F., avvenuto nel 2016 dopo anni di condizioni lavorative insostenibili e abusi continui da parte del suo diretto superiore. Il tribunale penale ha emesso una condanna per omicidio colposo, infliggendo all'agenzia una multa sospesa di 36.000 euro.
La vicenda tragica di Didier F. getta una luce cruda sulle realtà spesso oscure del mondo del lavoro, evidenziando le conseguenze estreme che un ambiente lavorativo tossico e la negligenza manageriale possono avere sulla vita dei lavoratori. Secondo il tribunale, è stato dimostrato un legame diretto tra le azioni dell'agenzia, la mancanza di interventi adeguati alle suppliche di aiuto di Didier e il suo gesto disperato.
"Questo verdetto rappresenta un punto di svolta nel riconoscimento della responsabilità datoriale nelle tragedie personali dei lavoratori", ha dichiarato Antoine Chomé, legale rappresentante della famiglia di Didier, in una intervista a Rtl Info. Egli ha sottolineato l'importanza storica della decisione, rivelando che è una delle prime volte che un datore di lavoro viene ritenuto penalmente responsabile per il suicidio di un dipendente avvenuto al di fuori del luogo di lavoro.
Nonostante la multa simbolica, il verdetto è stato accolto come una vittoria morale dalla famiglia di Didier e dai sostenitori dei diritti dei lavoratori, ponendo un precedente significativo nella legislazione del lavoro. Mette in guardia le aziende sulla serietà delle loro responsabilità nei confronti del benessere dei loro dipendenti e sottolinea la necessità di un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso.
Il caso solleva inoltre domande critiche sulla cultura aziendale e sulle pratiche di gestione, spingendo verso un rinnovato impegno per la prevenzione delle molestie e la promozione della salute mentale sul posto di lavoro. L'eco di questa sentenza si spera possa stimolare un cambiamento positivo, assicurando che la tragedia di Didier F. non sia stata vana.
da Europa Today