Non hai la quarta dose del vaccino Covid? Non puoi fare l'infermiere
Una studentessa di Infermieristica ha visto il suo percorso accademico bruscamente interrotto per non aver ricevuto la quarta dose del vaccino anti-Covid. È quanto si sarebbe sentita comunicare dal medico dell'ufficio sanitario aziendale dell'Asl di Lecce. Nonostante la giovane avesse dimostrato di aver completato tre dosi di vaccino e presentato una certificazione della carica anticorpale, attestante la presenza di anticorpi neutralizzanti contro Sars-CoV2, il giudizio di idoneità le è stato negato.
Il Legale: Altri studenti giudicati inidonei per la stessa motivazione
L'avvocato Giovanni D'Agata, presidente dello sportello dei diritti e legale della studentessa, ha dichiarato che si stanno verificando attraverso esperti, la legittimità e la conformità alle norme vigenti della decisione dell'Asl. D'Agata segnala che ci sarebbero altri studenti di infermieristica nella medesima situazione, evidenziando la necessità di dare visibilità a questo caso per portare alla luce situazioni simili che potrebbero emergere anche fuori dal Salento.
Una questione di giurisprudenza e salute pubblica
Gli sviluppi di questa vicenda all'Asl di Lecce potrebbero avere ripercussioni a livello nazionale, creando un precedente giuridico significativo. D'Agata solleva una domanda fondamentale: è ancora indispensabile che i sanitari, esposti a rischi professionali, debbano ricevere una quarta dose vaccinale oltre alle prime tre obbligatorie? Questa vicenda riaccende il dibattito sugli obblighi vaccinali, che ha diviso l'opinione pubblica durante gli anni della pandemia.
La quarta dose: raccomandata ma non obbligatoria
La somministrazione della quarta dose, o seconda dose di richiamo, è stata raccomandata dal Ministero della Salute seguendo le indicazioni aggiornate dell'European Medical Agency (EMA). Nella circolare dell'8 aprile 2022, il Ministero la raccomandava a persone anziane, categorie fragili, ospiti delle strutture residenziali, donne in gravidanza e operatori sanitari, per la loro maggiore esposizione al contagio e per la tutela dei pazienti. Sebbene non obbligatoria, la quarta dose è stata successivamente estesa a tutte le persone sopra i 60 anni.
Il principio della precauzione
Gli esperti ritengono la quarta dose fondamentale per proteggere i soggetti più fragili e ridurre i ricoveri. Le evidenze disponibili mostrano che il secondo booster riporta la protezione ai livelli più alti, come la terza dose ha fatto per le prime due. Tuttavia, resta il dubbio se la procedura seguita sia giustificabile anche dal punto di vista del principio superiore della tutela della salute e del diritto individuale alle cure.