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RSV: nuove armi per la prevenzione

Gemma Maria Riboldidi
Gemma Maria Riboldi
Pubblicato il: 20/06/2024 vai ai commenti

AttualitàStudi e analisi

Sono disponibili nuove armi per prevenire l'infezione da RSV (Virus Respiratorio Sinciziale). Da un lato, EMA e FDA hanno approvato rispettivamente nel 2022 e nel 2023 nirsevimab, un anticorpo monoclonale a lunga durata d'azione per proteggere tutti i neonati durante la loro prima stagione epidemica di RSV. Dall'altro lato, nell'agosto 2023 EMA ha approvato il vaccino Abrysvo per proteggere contro le malattie del tratto respiratorio inferiore causate da RSV negli adulti sopra i 60 anni e nelle donne in gravidanza, per proteggere i loro neonati fino ai sei mesi di età. Abrysvo protegge contro i sottotipi A e B e va somministrato in una dose singola di 0,5 mL tra la 24ª e la 36ª settimana di gestazione. Non è stato studiato in soggetti in gravidanza con meno di 24 settimane di gestazione.

Le principali associazioni ostetriche, ginecologiche, pediatriche e neonatologiche italiane (SIP, SIN, AGOI, SIGO, SIMP, AIO) e la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica hanno pubblicato un position statement sulla vaccinazione delle donne in gravidanza.

 Le principali indicazioni sono:

  • Somministrazione di una dose singola del vaccino RSV (Abrysvo) alle donne gravide tra la 24ª e la 36ª settimana di gestazione per prevenire la malattia del tratto respiratorio inferiore dovuta a RSV. I maggiori benefici per il neonato, rispetto anche ai rischi ipotetici di parto prematuro, sono attesi dalla 28ª settimana in poi e nei periodi di maggiore stagionalità (da settembre a marzo).
  • La maggior parte dei neonati, la cui madre è stata vaccinata in gravidanza, non necessiterà della somministrazione di anticorpi monoclonali. Tuttavia, sono necessari almeno 14 giorni dal momento della vaccinazione materna per lo sviluppo e il trasferimento transplacentare degli anticorpi materni per proteggere il neonato.
  • Il vaccino fornisce protezione contro la grave malattia da RSV nei neonati fino a sei mesi dopo la nascita, ma la protezione diminuisce nel tempo.
  • Per favorire la massima copertura vaccinale, sarebbe auspicabile che la somministrazione del vaccino alle donne in gravidanza avvenisse in concomitanza con altri vaccini raccomandati, come quelli contro tetano, difterite e pertosse (Tdap), influenza e Covid-19.
  • Nelle donne non in gravidanza tra 18 e 49 anni, la co-somministrazione di dTap e Abrysvo ha mostrato una risposta più bassa ai componenti della pertosse, il cui significato clinico non è noto.
  • La Società Italiana di Pediatria suggerisce un intervallo minimo di due settimane tra la somministrazione di Abrysvo e il vaccino difterite, tetano e pertosse acellulare (dTap). È compito del medico curante e dell'ostetrica informare la donna gravida sui benefici del vaccino anti RSV e la differenza tra il vaccino anti-influenzale, anti-Covid e RSV.

Il virus respiratorio sinciziale è la principale causa di assistenza medica per infezione respiratoria nei bambini di età inferiore ad un anno, e d è per proteggere i più piccoli che lo scorso 5 marzo è stato presentato al senato il manifesto redatto da società scientifiche, associazioni di pazienti, federazioni, economisti e istituzioni "Respirare per crescere - Alleati per un’Infanzia libera dal RSV".

In Italia, durante la stagione epidemica di RSV, si stimano oltre 230.000 eventi sanitari che richiedono attenzione medica, più di 15.000 ricoveri e circa 16 decessi, nei bambini al disotto del primo anno di vita. A livello mondiale è la principale causa  di assistenza medica per infezione respiratoria.

Grazie alla ricerca, anche in Italia è disponibile la nuova generazione di anticorpi monoclonali, riconosciuti dalla comunità scientifica per sicurezza ed efficacia come nuovo strumento di prevenzione dell’RSV. In Europa, la nuova strategia di immunoprofilassi passiva per tutti i neonati durante la prima stagione RSV è già stata implementata con successo in diversi paesi, con documenti di indirizzo emanati dalle autorità sanitarie centrali.

Per l'implementazione in Italia dalla stagione 2024/2025, sono necessarie azioni concrete e urgenti delineate nel manifesto quali:

  1. Informare immediatamente le Regioni e tutti gli operatori sanitari sulla disponibilità di nuovi strumenti preventivi.
  2. Aggiornare il Calendario Vaccinale, evolvendolo a un Calendario Nazionale di Immunizzazione in tempo per la stagione 2024/2025.
  3. Organizzare campagne di informazione e sensibilizzazione sull'importanza di ridurre i rischi di un'infezione da RSV.
  4. Garantire una tutela uniforme del diritto alla salute a tutti i bambini attraverso l’immunoprofilassi passiva da RSV.
  5. Assicurare l’impegno congiunto tra istituzioni nazionali e regionali, operatori sanitari e associazioni per l’implementazione delle campagne di immunizzazione.

Dove è stato utilizzato, come in Spagna, l'anticorpo monoclonale ha ridotto i ricoveri ospedalieri per RSV nel primo anno di vita dell’80%, e anche le visite dai pediatri di famiglia sono diminuite. In Italia, è stato usato solo in Val d’Aosta, con risultati identici a quelli registrati in altri paesi. Per garantire una copertura uniforme, si spera di includere questo anticorpo nel Calendario Vaccinale nazionale.