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NurSind in audizione al Senato, sul DdL per la riduzione dei tempi delle liste di attesa

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La Redazione
Pubblicato il: 19/06/2024 vai ai commenti

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Il Sindacato degli Infermieri Italiani, NurSind, ha avuto l’opportunità di intervenire in audizione sul Disegno di Legge di “Conversione in legge del decreto-legge 7 giugno 2024, n. 73, recante misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie” (AS 1161). NurSind, con oltre 52.000 iscritti, è il più grande sindacato infermieristico in Italia e aderisce alla Confederazione Generale Sindacale (CGS), che rappresenta 140.000 iscritti nel pubblico impiego.

Il Sindacato sottolinea l’urgenza di azioni concrete per potenziare e tutelare le professioni infermieristiche, in un momento di ripensamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Nonostante la professione infermieristica sia ampiamente riconosciuta dai pazienti, essa deve affrontare criticità significative che disincentivano le nuove generazioni, come le condizioni di lavoro, gli stipendi e il carico di responsabilità.

Le Osservazioni di NurSind sul Decreto

Il Decreto-legge n. 73/2024 mira a ridurre i tempi delle liste di attesa per prestazioni sanitarie, incluse visite specialistiche ed esami diagnostici. Tuttavia, NurSind evidenzia che le liste d’attesa sono un fenomeno complesso, influenzato da molteplici variabili, che difficilmente possono essere risolte con pochi articoli di legge. La riduzione dei tempi per le prime visite potrebbe spostare i tempi di attesa dalla fase diagnostica a quella terapeutica, aumentando il numero di interventi chirurgici necessari. Le strutture pubbliche, già carenti di personale e posti letto, non sarebbero in grado di soddisfare tutte le richieste.

NurSind osserva inoltre che, mentre si discute di autonomia differenziata, il decreto tenta paradossalmente di centralizzare la responsabilità politica sui tempi di attesa. Tuttavia, la gestione delle liste d’attesa è di competenza regionale, dipendendo dall’organizzazione dei servizi e dal reclutamento delle professionalità necessarie. I tempi di attesa variano significativamente da regione a regione, in base a specifici fattori locali.

Le Proposte di NurSind

Articolo 4: Potenziamento dell’offerta assistenziale

L’articolo 4 prevede un potenziamento dell’offerta assistenziale durante il sabato e la domenica per evitare degenze prolungate. NurSind sottolinea che le strutture pubbliche già garantiscono le prestazioni urgenti nei giorni festivi, a differenza delle strutture private. Pertanto, per incrementare ulteriormente le prestazioni nei giorni festivi, è necessario assumere nuovo personale, garantendo il riposo settimanale e bilanciando il tempo vita-lavoro.

Articolo 5: Superamento del tetto di spesa per l’assunzione di personale sanitario

L’articolo 5 propone modifiche al Decreto-Legge del 30 aprile 2019, n. 35, che rischiano di ridurre le risorse destinate all’assunzione di personale sanitario. NurSind evidenzia che, senza un numero adeguato di infermieri, si rischia la chiusura di reparti e ospedali. La carenza di infermieri, destinata ad aumentare ulteriormente, rappresenta un grave ostacolo alla sostenibilità del SSN. Per il 2025 l’assunzione di nuovo personale sarà ancora più difficile. È prevista, infatti, l’adozione con decreto di una nuova metodologia per definire il fabbisogno di personale rispetto all’attuale di cui al Decreto del 24 gennaio 2023. Inoltre, sempre dal 2025, per poter assumere personale sarà necessario che le singole aziende inviino alle regioni il piano triennale dei fabbisogni e che quest’ultime, a loro volta, inviino il piano dei fabbisogni regionale al Ministero che dovrà approvarlo con decreto, previa intesa in sede di Conferenza Stato regioni. Un iter, è evidente, che allunga i tempi prevedibilmente di oltre un anno. E se l’intesa, anche per questioni politiche, non si dovesse raggiungere le assunzioni non si potranno effettuare. Dunque, a nostro avviso, più che di un superamento si tratta di un abbassamento del tetto di spesa per il personale sanitario. NurSind propone di destinare nuove risorse principalmente al personale infermieristico, cruciale per la garanzia delle cure sanitarie.

Articolo 7: Imposta sostitutiva sulle prestazioni aggiuntive del personale sanitario

L'articolo 7 introduce un’imposta sostitutiva del 15% sulle prestazioni aggiuntive del personale sanitario. NurSind sottolinea che questa misura potrebbe comportare una perdita economica, a tal proposito si rappresenta una criticità per il personale del comparto sanità: l’aumento economico per chi fa queste prestazioni può causare una perdita economica anche di 161 euro per il superamento dell’imponibile previdenziale di 2.692 euro mensili. Si auspica il ripristino della dicitura della bozza di decreto o l'adozione di una soluzione strutturale per mitigare la perdita economica.

Conclusione

NurSind esorta la Commissione a introdurre una modifica legislativa alla Legge del 26 febbraio 1999, n. 42, per valorizzare le attività delle professioni sanitarie. Questa modifica favorirebbe soluzioni organizzative efficaci per ridurre le liste d’attesa e ottimizzare l’impiego del tempo medico per le prime visite. La valorizzazione e l’incremento delle competenze professionali nelle professioni sanitarie sono cruciali per affrontare le sfide del SSN, in un contesto di invecchiamento della popolazione e aumento dei bisogni sanitari.