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Il Decreto liste d’attesa è legge. Nessuna incentivazione per gli infermieri

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 25/07/2024 vai ai commenti

AttualitàGoverno

Roma, 24 luglio 2024 – La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il decreto legge per la riduzione dei tempi delle liste d’attesa, con 171 voti favorevoli e 122 contrari. Il provvedimento, già passato al Senato, è ora legge. Le nuove disposizioni introducono una serie di misure volte a migliorare l’efficienza del sistema sanitario, garantendo tempi certi per le prestazioni mediche e potenziando il personale sanitario. Ecco un'analisi dettagliata del testo approvato.

 

Piattaforma nazionale delle liste d’attesa

Il cuore del decreto è l’istituzione della Piattaforma nazionale delle liste d’attesa, gestita dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas) e coordinata dal Ministero della Salute. Questa piattaforma consentirà l’interoperabilità con le piattaforme regionali e provinciali. I dati del Sistema Tessera Sanitaria saranno integrati, offrendo una visione chiara delle prestazioni mediche disponibili e dei tempi di attesa.

 

Controllo e monitoraggio

Il decreto prevede un organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, che sostituirà il SiVeAS e opererà sotto la diretta supervisione del Ministro della Salute. Questo organismo avrà il compito di monitorare le agende di prenotazione e segnalare eventuali disfunzioni. In caso di inadempienze, il Ministero della Salute potrà intervenire con poteri sostitutivi.

 

Adeguamento del sistema di prenotazione

I Centri Unici di Prenotazione (CUP) regionali dovranno includere tutte le prestazioni offerte da enti pubblici e privati accreditati, garantendo tempi certi per le visite mediche. Inoltre, le regioni potranno riconoscere punteggi aggiuntivi nei concorsi pubblici per il personale che ha contribuito alla realizzazione delle attività di risposta telefonica per la sorveglianza sanitaria durante la pandemia.

 

Potenziamento delle visite diagnostiche

Per ridurre i tempi di attesa, le visite diagnostiche e specialistiche potranno essere effettuate anche nei fine settimana e nelle fasce orarie serali. Inoltre, i centri trasfusionali potranno essere aperti in orari straordinari, con il supporto delle associazioni di donatori.

 

Superamento del tetto di spesa per il personale sanitario

Dal 2025, il tetto di spesa per il personale sanitario sarà superato, introducendo una nuova metodologia per la definizione del fabbisogno di personale.

 

Misure fiscali

Al fine di incentivare il personale sanitario a svolgere prestazioni aggiuntive, è prevista un’imposta sostitutiva del 15% sulle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive rese dai dirigenti medici e sanitari del SSN.

Per incentivare il personale sanitario a svolgere prestazioni aggiuntive, è prevista un’imposta sostitutiva del 15% sulle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive rese dai dirigenti medici e sanitari del SSN.

 

Gli infemieri in stato di agitazione

Ieri il NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, ha dichiarato lo stato di agitazione in seguito alla mancata attenzione riservata agli infermieri nel Decreto Liste di attesa. Bottega ha sottolineato come il Decreto Liste di attesa avrebbe potuto rappresentare un’opportunità per l’esecutivo Meloni di dimostrare attenzione verso la categoria degli infermieri. "Invece, le proposte di valorizzazione della professione, avanzate da diversi senatori per ampliare le competenze infermieristiche, sono state irresponsabilmente respinte", ha affermato Bottega. Questo rifiuto ha alimentato il malcontento tra gli infermieri, che già si sentono poco considerati nel panorama legislativo e sanitario.

Anche la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi) ha espresso perplessità riguardo al Decreto Liste di attesa. In particolare, il disappunto della Fnopi è rivolto alla mancata approvazione di un emendamento che mirava a salvaguardare il beneficio fiscale sulle prestazioni aggiuntive del personale sanitario. Questo emendamento, proposto da diverse forze politiche, avrebbe introdotto un'imposta sostitutiva del 15% sulle prestazioni aggiuntive del personale sanitario. Tuttavia, tali benefici vengono vanificati dalla contestuale perdita di altre agevolazioni già in vigore.

L'articolo 7 del decreto introduce infatti un'imposta sostitutiva del 15% sulle prestazioni aggiuntive del personale sanitario, ma la mancanza di ulteriori agevolazioni ha sollevato forti critiche. La Fnopi e il NurSind concordano nel ritenere che il provvedimento non tenga adeguatamente conto delle esigenze del personale infermieristico, che continua a svolgere un ruolo cruciale nel sistema sanitario italiano, spesso senza il riconoscimento e il supporto necessari.

La protesta del NurSind e le critiche della Fnopi evidenziano un malessere diffuso tra gli infermieri italiani, che chiedono maggiore attenzione e valorizzazione delle loro competenze professionali. Il Decreto Liste di attesa rappresenta dunque un punto di tensione tra il governo e la categoria, che attende risposte concrete e interventi adeguati per migliorare le condizioni lavorative e professionali degli infermieri.