Emergenza infermieri Campania: Nursind contesta ricorso a professionisti stranieri
Napoli – Il sindacato Nursind della Campania ha espresso un netto disappunto in risposta alla recente proposta di inserimento di infermieri stranieri, in particolare indiani, per far fronte alla carenza cronica di personale sanitario nella regione. Il segretario regionale del Nursind, Antonio Eliseo, ha chiarito la posizione dell’organizzazione, rivolgendo un appello alle autorità sanitarie e sollecitando azioni concrete e sostenibili per affrontare la crisi del settore.
"Questa organizzazione, in riferimento alla nota inviata alle Direzioni Generali delle Aziende Ospedaliere, Aziende Sanitarie Locali e dell’IRCCS Pascale, ribadisce il proprio disappunto a ricercare soluzioni come quelle proposte," ha dichiarato Eliseo, sottolineando come il Nursind consideri inaccettabile l’impiego di professionisti stranieri come risposta a un problema strutturale del sistema sanitario regionale.
Secondo Eliseo, la carenza di infermieri in Campania si attesta attorno alle 6.000 unità, una cifra che continua a crescere mentre le condizioni di lavoro peggiorano. "Le condizioni di lavoro nelle strutture ospedaliere e distrettuali sono diventate inaccettabili," ha aggiunto il segretario del Nursind. La soluzione non può essere, per il sindacato, quella di assumere infermieri provenienti da altri Paesi, che necessiterebbero di un lungo periodo di adattamento per poter operare efficacemente nel sistema italiano.
Il Nursind evidenzia la necessità di adottare misure che rendano la professione infermieristica più attraente e valorizzata a livello economico e professionale. "Bisognerebbe favorire migliori condizioni economiche e di lavoro, affinché la professione infermieristica diventi maggiormente attrattiva. Ai nostri infermieri bisognerebbe garantire, oltre a incentivi economici, anche prospettive di valorizzazione dei loro saperi," ha sottolineato Eliseo, riferendosi alla necessità di incentivi per trattenere e motivare i professionisti locali, che spesso subiscono episodi di violenza e scarso riconoscimento.
Eliseo ha inoltre evidenziato come la carenza di personale stia compromettendo vari ambiti del servizio sanitario regionale, soprattutto per quanto riguarda la medicina di prossimità e l'assistenza ai soggetti più vulnerabili. "La medicina di prossimità e tutte le diramazioni inerenti alla fragilità vivono difficoltà che, se non affrontate, potrebbero diventare gravi," ha spiegato il segretario del Nursind. Situazioni critiche emergono anche nell’assistenza domiciliare integrata, dove la carenza di organico compromette l’efficacia delle cure, la sicurezza e l’applicazione dei protocolli sanitari.
A fronte di una crescente esternalizzazione dei servizi di emergenza e urgenza, il Nursind critica apertamente la politica delle aziende sanitarie, che, secondo Eliseo, non risponde adeguatamente alle reali esigenze del territorio. "I piani triennali del fabbisogno del personale presentati dalle Aziende non soddisfano il reale fabbisogno e la soluzione non può essere il personale proveniente da altri Paesi," ha affermato il sindacalista.
Come soluzione, il Nursind propone l’istituzione di un osservatorio regionale, che monitori e risponda ai bisogni reali di assunzioni e organizzazione del personale sanitario, in un confronto costante con le parti sociali. "Un luogo di confronto con le parti sociali è fondamentale per individuare soluzioni adeguate ai fabbisogni reali dei professionisti sanitari," ha dichiarato Eliseo, ribadendo che il ricorso ai professionisti indiani non rappresenta una risposta efficace ai bisogni assistenziali dei cittadini campani.
Nursind chiede, quindi, alle istituzioni sanitarie un incontro urgente per discutere la questione e definire insieme soluzioni alternative, che mirino al miglioramento delle condizioni lavorative e al rafforzamento del sistema sanitario pubblico regionale.