Università Telematiche: nuove regole in arrivo, con il Decreto Bernini. Ecco quali
Il Ministero dell'Università e della Ricerca, guidato da Anna Maria Bernini, è in procinto di introdurre un decreto rivoluzionario per regolamentare le università telematiche. Secondo quanto riportato da La Repubblica, il provvedimento delineerà i requisiti necessari per queste istituzioni digitali, che dovranno essere rispettati per ottenere l’autorizzazione a continuare la loro attività. Questo decreto è destinato a cambiare profondamente il panorama dell'istruzione superiore online in Italia, un settore che ha conosciuto una rapida crescita nell'ultimo decennio.
Crescita Esponenziale delle Università Telematiche
Nel corso degli ultimi dieci anni, le università telematiche italiane hanno registrato un'espansione senza precedenti. Attualmente, si contano 11 istituti telematici attivi, con un numero di corsi che è passato da 70 nel 2011 a 250 nel 2023. Ma è l'aumento degli iscritti a mostrare i numeri più impressionanti: gli studenti sono passati da 44.977 a 186.536 tra il 2011 e il 2021, segnando un incremento del 293,9%. Questo boom è stato alimentato da una crescente domanda di flessibilità nella formazione, specialmente per chi ha impegni lavorativi o familiari, e dall'avanzamento delle tecnologie digitali che facilitano l'apprendimento a distanza.
I Requisiti del Decreto: rapporto Docenti-Studenti e lezioni in presenza
Il nuovo decreto punta a colmare il divario tra le università tradizionali e quelle telematiche, introducendo standard di qualità che garantiscano una formazione equa per tutti gli studenti. Uno degli aspetti principali riguarda il rapporto tra docenti e studenti, attualmente molto squilibrato nelle università online. Nelle telematiche, la media è di un docente ogni 384 studenti, mentre nelle università tradizionali il rapporto è molto più favorevole, con un docente ogni 28 studenti. Con l'introduzione del decreto Bernini, questo rapporto nelle università digitali dovrà migliorare, scendendo a un docente ogni 192 studenti.
Un'altra novità significativa è l'introduzione di una quota obbligatoria di attività formative in presenza. Si ipotizza che almeno il 20% delle lezioni debba essere svolto di persona, una misura che mira a mantenere un certo livello di interazione diretta tra studenti e docenti. Anche gli esami dovranno, salvo eccezioni, essere sostenuti in presenza, assicurando una maggiore supervisione e trasparenza.
Inoltre, il decreto prevede che almeno il 40% delle lezioni online debba essere erogato in modalità sincrona, ovvero in diretta, piuttosto che affidarsi esclusivamente allo streaming di lezioni registrate. Questo cambiamento dovrebbe stimolare una maggiore partecipazione attiva degli studenti durante le lezioni.
Il ruolo dell’ANVUR nella sorveglianza
L’ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) avrà un ruolo cruciale nell’implementazione del decreto, diventando l’organo di controllo incaricato di monitorare l’attuazione delle nuove regole. L’agenzia dovrà verificare che le università telematiche rispettino i nuovi standard, promuovendo un sistema di valutazione che garantisca una qualità educativa uniforme tra gli istituti tradizionali e quelli digitali.
Verso una nuova era per le Università telematiche
Con l'entrata in vigore del decreto Bernini, le università telematiche si troveranno ad affrontare una sfida importante: migliorare i propri standard e adeguarsi a nuove regole che mirano a ridurre il divario con gli atenei tradizionali. Questo processo potrebbe portare a una maggiore trasparenza e qualità nella didattica online, rafforzando ulteriormente la fiducia in un settore che ormai rappresenta una componente essenziale del sistema educativo italiano.
Il provvedimento, ormai in dirittura d’arrivo, segna un passo cruciale verso una regolamentazione più rigorosa e potrebbe influenzare in modo significativo il futuro dell’istruzione superiore digitale nel Paese.