Antiossidanti, omega-3 e dieta sana: la chiave per rallentare l’invecchiamento cutaneo?
Una revisione pubblicata su Food Science & Nutrition chiarisce il ruolo degli alimenti nell’invecchiamento della pelle, distinguendo tra abitudini protettive e fattori di rischio alimentari.
Il legame tra alimentazione e salute della pelle è sempre più al centro della ricerca scientifica. Una recente revisione pubblicata sulla rivista Food Science & Nutrition analizza gli studi più rilevanti degli ultimi cinque anni sul ruolo della dieta nell’invecchiamento cutaneo, mettendo in luce quali scelte alimentari possano proteggere la pelle e quali, al contrario, accelerarne il decadimento.
La pelle, che rappresenta circa il 15% del peso corporeo di un adulto, svolge funzioni essenziali come protezione, regolazione della temperatura, percezione sensoriale e difesa immunitaria. Essa è composta da tre strati: l’epidermide, il derma e il tessuto sottocutaneo. Ogni strato contribuisce alla funzione barriera e al mantenimento dell’omeostasi corporea.
L’invecchiamento cutaneo è determinato da fattori intrinseci, legati all’età biologica, e da fattori estrinseci, come l’esposizione a radiazioni ultraviolette, l’inquinamento, il fumo, lo stress ossidativo e una dieta non bilanciata. A livello molecolare, l’aumento delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) e i processi infiammatori giocano un ruolo chiave nella degradazione del collagene e nella perdita di elasticità e idratazione della pelle.
Secondo gli autori, gli alimenti ricchi di antiossidanti – come vitamine A, C, E, polifenoli e acidi grassi omega-3 – aiutano a contrastare lo stress ossidativo e l’infiammazione, rallentando l’invecchiamento cutaneo. Vitamina C e vitamina E, ad esempio, favoriscono rispettivamente la sintesi del collagene e l’elasticità cutanea. Anche aminoacidi essenziali, minerali (zinco, rame, selenio) e fitoestrogeni presenti in soia e semi di lino contribuiscono a mantenere una pelle sana, in particolare nelle donne in post-menopausa.
Tra gli alimenti più benefici figurano frutta e verdura ricche di carotenoidi e polifenoli (pomodori, agrumi, frutti di bosco, verdure a foglia verde), pesce grasso (come salmone e tonno), semi (chia e lino), frutta secca e alimenti fermentati. Interessanti anche le evidenze legate al consumo di alimenti fermentati, come le foglie di Agastache rugosa, che mostrano effetti anti-fotoaging potenziati dalla fermentazione batterica.
Al contrario, una dieta ricca di zuccheri raffinati, grassi trans e carboidrati processati è associata all’accelerazione dell’invecchiamento cutaneo attraverso la formazione di prodotti finali della glicazione avanzata (AGEs), che danneggiano il collagene. Anche l’alcol e una scarsa idratazione contribuiscono a un peggioramento della struttura e dell’aspetto della pelle.
Infine, la revisione evidenzia l’emergente settore dei “nutricosmetici” – alimenti funzionali e integratori (come peptidi di collagene, acido ialuronico, vitamine e minerali) – che mirano a migliorare la salute della pelle dall’interno, come parte di un approccio integrato alla cura dell’aspetto e del benessere cutaneo.
Conclusioni
La dieta si conferma uno strumento efficace e accessibile per promuovere la salute cutanea e rallentare i segni dell’invecchiamento. Sebbene siano necessari ulteriori studi per comprendere appieno l’impatto di singoli nutrienti o regimi alimentari, le evidenze attuali suggeriscono che l’adozione di abitudini alimentari sane possa rappresentare una delle strategie più concrete per preservare nel tempo la funzionalità e l’aspetto della pelle.
Fonte: Potential Role of Dietary Antioxidants During Skin Aging