Facilitatore nei pronto soccorso, NurSind: Solo un palliativo, servono assunzioni
La nuova figura introdotta in via sperimentale dalla Regione Toscana per arginare le aggressioni non convince il NurSind: “Un intervento di facciata che ignora le vere emergenze del sistema”.
Un facilitatore nei pronto soccorso per prevenire le aggressioni. Ma per il NurSind è solo un cerotto su una ferita aperta.
Sbarca nei presidi ospedalieri dell’Aoup (Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana) la figura sperimentale del facilitatore, voluta dalla Regione Toscana e presentata dall’assessore alla Salute Simone Bezzini. Si tratta di un addetto non sanitario, operativo 24 ore su 24 per un anno, incaricato di ridurre le tensioni tra operatori sanitari, pazienti e familiari. Il finanziamento? Un milione e 430mila euro, proveniente dal fondo delle sanzioni per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Secondo quanto illustrato dalle istituzioni, il facilitatore dovrà fornire informazioni aggiornate sui tempi di attesa, rassicurare i familiari e migliorare il clima nei pronto soccorso, spesso teatro di aggressioni dovute al sovraffollamento e alla frustrazione dei pazienti. Obiettivo dichiarato: creare un ambiente più sereno e ridurre le situazioni di conflitto.
Ma la risposta del NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, non si fa attendere. Daniele Carbocci, segretario territoriale di Pisa, esprime forti perplessità:
“È un mero palliativo rispetto ai problemi reali del pronto soccorso. Un intervento di facciata che distoglie l’attenzione dalle vere criticità: carenza di personale medico, infermieristico e OSS, sovraffollamento estivo e tagli ai posti letto”.
Carbocci non nega che una figura di mediazione possa avere una funzione utile, ma sottolinea che la sua introduzione non può sostituirsi alle riforme strutturali necessarie:
“Ben venga un facilitatore che supporti i cittadini e contribuisca a prevenire le aggressioni, ma non dimentichiamoci che in ospedale si va per ricevere cure. Il problema è che mancano proprio i professionisti per garantirle”.
Il NurSind rilancia l’allarme, chiedendo con forza assunzioni e investimenti veri nel personale sanitario.
“Chi governa investa nei professionisti, nelle loro condizioni di lavoro e nei posti letto. Solo così si può realmente migliorare la qualità dei servizi e proteggere chi lavora in prima linea”.
In conclusione, mentre la Regione annuncia l’avvio di una cabina di regia per selezionare e formare i facilitatori, il sindacato infermieristico NurSind incalza le istituzioni: l’unica vera sicurezza nei pronto soccorso resta una sanità pubblica forte, con personale sufficiente e valorizzato.