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Sanità privata, Nursind denuncia: contratti scaduti da anni, lavoratori usati come leva politica

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 23/07/2025

AttualitàGoverno

 

23 luglio

Davanti al Ministero della Salute la protesta degli infermieri della sanità privata. La rappresentante nazionale Romina Iannuzzi: "Non siamo lavoratori di serie B. Basta profitti con soldi pubblici, niente contratto niente risorse".

ROMA – "Sono particolarmente orgogliosa di rappresentare il Nursind, il sindacato infermieristico italiano. Ma ancora di più di rappresentare gli infermieri della sanità privata". Con queste parole Romina Iannuzzi, rappresentante nazionale Nursind per la sanità privata, ha aperto il suo intervento davanti alla sede del Ministero della Salute. L'occasione è stata una manifestazione pubblica che ha riunito centinaia di infermieri per chiedere il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da anni.

"Abbiamo scelto questa sede perché vogliamo che il nostro appello arrivi al ministro, al governo. È evidente che in tanti sentiamo il bisogno di far sentire la nostra voce", ha dichiarato Iannuzzi davanti a decine di colleghi. Il cuore della protesta è il mancato rinnovo dei contratti di lavoro che riguarda circa 300.000 lavoratori, tra infermieri delle RSA, dei centri di riabilitazione e della sanità privata accreditata.

Condizioni critiche, stipendi fermi

"Ogni volta siamo costretti ad elemosinare questo nostro diritto", ha sottolineato Iannuzzi. "I nostri datori di lavoro non sono nemmeno disponibili a iniziare le trattative se non ci sono già le risorse sul tavolo. Ma quelle risorse sono soldi pubblici". Il sindacato denuncia una situazione paradossale: strutture private che operano con fondi pubblici ma che, nonostante utili in crescita, non rinnovano i contratti.

La situazione nelle RSA è definita drammatica: "Nella migliore delle ipotesi un infermiere si ritrova ad assistere 40 pazienti. Lavoriamo con carenze di personale gravissime, subiamo soprusi quotidiani, procedimenti disciplinari, trasferimenti punitivi e anche licenziamenti illegittimi", ha spiegato la rappresentante Nursind. "Eppure ci prendiamo cura dei vostri genitori, dei vostri nonni. Non siamo lavoratori di serie B".

I colossi della sanità privata

Iannuzzi ha puntato il dito contro i grandi gruppi imprenditoriali del settore: "Parliamo del gruppo San Donato, del gruppo Kos, del gruppo Garofalo, del gruppo Villa Maria. Colossi della sanità privata che non conoscono crisi e che hanno raddoppiato i loro guadagni. Eppure pretendono di rinnovare i contratti con soldi pubblici. Questi sono prenditori, non imprenditori".

Per questo, il sindacato lancia una proposta chiara: "Chiediamo di vincolare le risorse pubbliche destinate alle tariffe dei DRG ai rinnovi contrattuali. Ovvero: niente contratto, niente risorse; niente contratto, niente accreditamento".

Appello alle controparti

Infine, Iannuzzi ha rivolto un appello anche alle associazioni datoriali, “anche se sono un po’ distanti da qui”. Il messaggio è quello di disponibilità: "Il sindacato infermieristico è pronto a sedersi al tavolo delle trattative. Siamo pronti a portare idee, contributi, proposte. Chiediamo una legge sulla rappresentanza sindacale che ridefinisca la legittimità delle sigle che trattano per i lavoratori. Non abbiamo paura di misurarci: dove ci è stato consentito, ci siamo affermati come primo sindacato per numero di voti".

E ha concluso con uno slogan che ha infiammato la piazza: "Viva il Nursind, viva la sanità privata. Una sanità privata sana, corretta, equa."