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Sanità pubblica, NurSind: Serve un piano straordinario per rilanciare la professione infermieristica

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 19/09/2025

LazioNurSind dal territorio

19 settembre 2025

L’intervista a Stefano Barone, segretario territoriale NurSind di Roma e consigliere nazionale, che indica priorità e soluzioni per rilanciare il sistema sanitario e valorizzare la professione infermieristica.

“Puntare su una sanità pubblica di qualità, mettendo gli infermieri al centro”: è questo il messaggio forte e chiaro che arriva da Stefano Barone, membro della direzione nazionale e segretario territoriale di NurSind Roma, intervistato da Marco Montini per il quotidiano “L’Identità”.

Il NurSind, tra i principali sindacati infermieristici italiani, continua a battersi per il riconoscimento del ruolo, delle competenze e dei diritti degli infermieri, denunciando le gravi lacune del sistema sanitario nazionale e proponendo soluzioni concrete.

Carenza di personale: “Frutto di anni di scelte sbagliate”

Barone non usa mezzi termini: “La carenza di infermieri è il frutto di anni di blocco del turnover, scelte politiche sbagliate e mancanza di programmazione”. A questo si aggiungono condizioni di lavoro insostenibili e stipendi poco attrattivi, che spingono molti professionisti a lasciare il sistema pubblico o a trasferirsi all’estero.

Il NurSind propone un piano straordinario di assunzioni, incentivi economici reali e condizioni lavorative che rendano la professione nuovamente attrattiva.

Emergenza-urgenza e presidi territoriali: “Servono risorse e organizzazione”

Sulla riforma del sistema dell’emergenza-urgenza, il sindacato è favorevole alla creazione di presidi territoriali alternativi al Pronto soccorso, ma con una condizione: “Che non siano solo progetti sulla carta. Se ben realizzati, possono alleggerire la pressione sugli ospedali. Altrimenti, rischiano solo di scaricare ulteriori responsabilità sugli infermieri”.

Competenze avanzate: “L’Italia è indietro”

Il confronto con altri Paesi europei è impietoso. “In molti Stati esistono figure riconosciute come l’infermiere di pratica clinica avanzata. In Italia, invece, la professione è bloccata da resistenze e vincoli normativi”. Il NurSind chiede una riforma legislativa che riconosca le competenze avanzate e permetta agli infermieri di assumere ruoli specialistici.

Contratto e retribuzioni: “Basta aumenti simbolici”

Sul fronte economico, Barone è netto: “Come NurSind ci battiamo per un contratto che riconosca il reale peso delle responsabilità infermieristiche. Vogliamo indennità adeguate, revisione dell’esclusività e percorsi di carriera che fermino la fuga di professionisti”.

Le priorità per il futuro

Le richieste del NurSind alle istituzioni si concentrano su interventi strutturali e urgenti: serve un piano straordinario di assunzioni per colmare le gravi carenze di personale, accompagnato da aumenti retributivi concreti e indennità specifiche che valorizzino il ruolo degli infermieri. È fondamentale il riconoscimento delle competenze avanzate, che permetta agli infermieri di assumere ruoli specialistici e contribuire in modo più efficace alla qualità dell’assistenza. Altrettanto centrale è la sicurezza nei luoghi di lavoro, con misure concrete per contrastare le aggressioni, e il potenziamento della rete territoriale, indispensabile per ridurre la pressione sugli ospedali e garantire una sanità più vicina ai cittadini.

 

Fonte: Quotidiano “L’Identità” di Marco Montini