Coronavirus. Infermieri in trincea: L’emergenza è il pane quotidiano della RianimazioÂne
“L’emergenza è il pane quotidiano della Rianimazione"
Con una frase che suona come una dichiarazione di guerra al coronavirus, il reparto di Rianimazione dell’ospedale di Rovigo si prepara a fronteggiare le complicazioni più gravi del Covid-19.
Com’è noto, la sintomatologia più grave del coronavirus è l'insufficienza respiratoria che nei casi più gravi deve essere trattata con macchine per la ventilazione, con i pazienti intubati e in posizione prona. Un primo paziente positivo al coronavirus è stato trasferito da Malattie infettive a Rianimazione proprio nella serata di sabato.
L’Infermiere. G.B. in servizio presso il reparto di Rianimazione, ci racconta l'aria che si respira all’interno dell’unità operativa: “Siamo un reparto di urgenza-emergenza e questo fa di noi un team pronto, per definizione, ad affrontare anche le evenienze come quella cui stiamo assistendo in questo periodo”.
“Il trattamento del paziente affetto da coronavirus o sospetto, - spiega l'infermiere - prevede protocolli specifici, sui quali ci formiamo ogni giorno. Ci sono procedure che noi infermieri dobbiamo conoscere alla perfezione e sui quali ci prepariamo anche in assenza di pazienti in trattamento, con il coordinamento dell'equipe medica. Ci sono modalità specifiche di isolamento, procedure per la svestizione e la vestizione, siamo chiamati a rispettare determinate regole anche quando è richiesta la nostra presenza in altri reparti per urgenze intra-ospedaliere. Ma questo avviene sempre, è la “normalità" di questo reparto”.
“Per chi non ha una formazione di emergenza-urgenza, è difficile comprendere il mondo della Rianimazione, un luogo in cui le procedure di protezione delle vie aeree è già di per sé una prescrizione perché ci sono pazienti delicatissimi da gestire”.
“Gli infermieri in generale, non solo nel nostro reparto, costituiscono la prima linea in questa battaglia perché il paziente trova l’infermiere come primo contatto e primo interlocutore - continua G.B. - la realtà di oggi è che il virus sta mettendo ulteriormente alla prova gli infermieri che sono pochi e lavorano sempre a pieno regime”, conclude l'infermiere con una riflessione suffragata anche dal sindacato NurSind.
Nicola Franco, segretario territoriale del sindacato delle professioni infermieristiche NurSind di Rovigo. “Speriamo che al termine dell’emergenza. l'enorme contributo degli infermieri sarà ricordato e soprattutto premiato a livello nazionale”.
“Tutti ci accorgiamo dell’importanza del personale Infermieristico, - afferma Franco - OSS. Tecnico Sanitario e Medico, la più grande risorsa impegnata nella gestione di questa emergenza. Visto il momento eccezionale che stiamo vivendo nella nostra provincia e su tutto il territorio nazionale, sono fermamente convinto che sia il momento di riconoscere a queste figure professionali i loro meriti non sufficientemente riconosciuti dal contratto 2016-2018. Riconosciamo all'ULSS 5 gli sforzi nella ricerca di personale qualificato, spero che per la nostra categoria venga dimostrato nei fatti il valore del suo lavoro anche quando il periodo di tempesta terminerà”.
Per quanto riguarda la disponibilità di posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva, l'ULSS 5 ha predisposto i piani d'emergenza nel caso in cui i contagi dovessero conoscere un'impennata.
Fonte: ilgassettino.it/rovigo