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Infermieri in fuga e non solo per questioni economiche. Il Sondaggio NurSind Emilia Romagna

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La Redazione
Pubblicato il: 25/11/2024 vai ai commenti

Emilia RomagnaNurSind dal territorio

Oltre 1.300 professionisti in regione hanno risposto ad un questionario del sindacato degli infermieri sul benessere lavorativo: la situazione è allarmante. Rodigliano: “I risultati già a disposizione della Regione,  ora il tavolo di confronto e monitoraggio. Bene che anche altri se ne stiano accorgendo” 

 

BOLOGNA, 25 NOVEMBRE 2024 - Per gli infermieri dell'Emilia-Romagna la situazione attuale è quella di un “profondo malessere lavorativo”. Il 36,5% non è per niente soddisfatto della propria situazione professionale per questioni di retribuzione, il 35% per le opportunità di carriera. Oltre la metà (il 54,6%) ha già preso in considerazione l'ipotesi di lasciare il proprio lavoro o è pronto a nuove opportunità nel giro di un anno, mentre per il 38% ritiene di non ricevere alcun riconoscimento per la propria professionalità.

Conciliare vita e lavoro, invece, è complicatissimo praticamente per quasi tutti gli infermieri che hanno risposto al questionario, con maggiori difficoltà, in particolare, negli ambiti chirurgico ed emergenza-urgenza, dove il 51 e il 47 per cento di loro afferma di sottrarre molto più tempo alle questioni personali rispetto a quelle professionali.

È il quadro tracciato dall'elaborazione dei dati raccolti da GetMore per Nursind Emilia-Romagna, il principale sindacato di categoria, di un questionario al quale hanno risposto in forma anonima 1.327 infermieri su tutto il territorio regionale, al fine di approfondire il tema del benessere organizzativo all'interno delle aziende sanitarie da Piacenza a Rimini. “Si tratta di un tema che da mesi abbiamo messo fra le nostre priorità, attraverso diverse sollecitazioni, anche alla politica, oltre ad iniziative e seminari, come quello di maggio scorso, alla presenza dell'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini -spiega Antonella Rodigliano, segretaria regionale del Nursind-. Siamo contenti che adesso anche altri se ne stiano accorgendo”. Proprio in occasione dell'ultimo seminario, lo stesso Donini si era assunto l'impegno di fare sue le richieste del sindacato degli infermieri, con un accordo già sottoscritto e con i risultati del sondaggio, svolto fra aprile e maggio 2024, subito a disposizione, per l'apertura di un tavolo di confronto sul benessere organizzativo. 

“I dati raccolti confermano che siamo ancora lontani dal parlare di benessere in ambito lavorativo per gli infermieri della nostra regione -continua Rodigliano-. Le aperture e la condivisione mostrate dall’assessore Donini sono un primo passo, ma è fondamentale dare attuazione concreta agli impegni assunti.”

I dati raccolti dal Nursind evidenziano inoltre come appena il 5,2% degli intervistati si dica entusiasta del proprio lavoro, con i giovani fra i più disillusi. Il 52% del personale femminile che ha risposto (il 79% del totale) dichiara di essere stato trattato con discriminazione e mancanza di rispetto con maggiore frequenza rispetto al personale maschile. Oltre a questioni legate ai bassi stipendi, infine, per gli infermieri sono importanti, nell'ordine, più riconoscimento delle proprie competenze, maggiore organizzazione e miglioramenti nei piani aziendali legati al welfare.

“Se in un quadro come questo consideriamo anche l'aumento delle aggressioni al personale sanitario, le difficoltà nella ricerca di un'abitazione e la drastica riduzione degli iscritti alle facoltà infermieristiche (-50% negli ultimi dieci anni), è evidente che servono misure urgenti e sistemiche -sottolinea Rodigliano-. Alloggi a prezzi calmierati, sicurezza sul lavoro e investimenti per rendere più attrattiva la professione sono da tempo alcune delle nostre proposte”.  

“È infatti abbastanza evidente che non sarà una retribuzione migliore a risolvere i punti emersi da questo sondaggio -continua-. È necessario un approccio sistemico capace di cogliere contestualmente più aspetti del malessere evidenziato. composto da fattori tra loro interconnessi. Singoli interventi mirati avrebbero impatto limitato e forse potrebbero anche essere vissuti come panacee ancor più frustranti. Organizzazione del lavoro, formazione, etica e valori, partecipazione e coinvolgimento, wellfare, potrebbero essere ambiti di intervento coordinato su cui poter agire in tempi relativamente rapidi”.  

“Il Nursind Emilia-Romagna -conclude Rodigliano- ribadisce quindi la necessità di una pronta esecuzione degli impegni presi, a cominciare dall’apertura di un tavolo di confronto e monitoraggio con il sindacato sul benessere organizzativo nelle aziende sanitarie. Solo attraverso un dialogo costruttivo e interventi mirati sarà possibile migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri e, di conseguenza, l’assistenza ai cittadini”.