Perugia. Letti aggiunti nei corridoi e file al pronto soccorso. NurSind sul piede di guerra
In una lettera inviata alla Direzione Generale della Azienda ospedaliera di Perugia, Erozzardi Marco,il Segretario Territoriale di NURSIND -Il Sindacato delle Professioni Infermieristiche, esprime tutta la più profonda preoccupazione per il fenomeno dei letti aggiunti nei corridoi di alcuni reparti dell’ospedale umbro e per le code al Pronto Soccorso.
“L’incompleta riconversione dei reparti, da Covid a “puliti”, sta creando numerosi problemi all’utenza e al personale sanitario, quest’ultimo chiamato nuovamente a rispondere in prima persona a difficoltà organizzative evitabili - commenta Erozzardi - Il notevole afflusso di questi giorni di tanti pazienti, molti provenienti da altre zone della provincia che invece potrebbero essere in gran parte gestiti dai presidi ospedalieri periferici o dalla sanità territoriale, sta portando disagi all’utenza che si trasformano in ore di attesa al Pronto Soccorso e che a volte sfociano in atteggiamenti aggressivi nei confronti del personale, quello infermieristico in primis”.
Il NurSind evidenzia come molti degli utenti che devono essere ricoverati, corrono il rischio di essere posizionati in letti lungo i corridoi dei reparti accettanti (loro malgrado)per mancanza di posti letto ed in una condizione sicuramente poco sicura e dignitosa per la persona(basti pensare ai bisogni corporali espletati a letto, lungo un corridoio di una corsia).
Aggiunge il sindacalista “Il personale sanitario dal canto suo, soprattutto quello che è ed è stato in prima linea per mesi e mesi di emergenza, sta andando oltre le proprie forze: è in gran parte stremato ed ora spera in qualche giorno di ferie estive per potersi ricaricare, fisicamente e soprattutto psicologicamente. Nell’attesa dei meritati giorni di riposo, si imbatte in questa nuova criticità e non ha ancora ricevuto un euro dalle tanto decantate premialità Covid e dalle indennità di Malattie Infettive promesse a febbraio dai vertici della Regione Umbria!”.
Anche le assunzioni decantate di medici, infermieri ed OSS non sembrano essere mai arrivate in numero congruo.
Conclude Erozzardi “ Chiediamo provvedimenti organizzativi immediati da parte della direzione aziendale a soluzione della problematica creata e a tutela della salute, della sicurezza e della dignità di utenti e professionisti sanitari”.