Iscriviti alla newsletter

Il vaccino contro il papilloma-virus riduce del 87 per cento i tumori all'utero

Giuseppe Romeodi
Giuseppe Romeo
Pubblicato il: 06/11/2021 vai ai commenti

Europa studi e ricercheStudi e analisi

Lo studio "The effects of the national HPV vaccination programme in England, UK, on cervical cancer and grade 3 cervical intraepithelial neoplasia incidence: a register-based observational study" pubblicato su The Lancet ha evidenziato che

il vaccino riduce del 87% l'incidenza dei tumori dell'utero

 

Lo studio ha preso in considerazione uno dei primi vaccini entrati in uso contro il Papillomavirus, ovvero il Cervarix, che previene infezioni dai due ceppi più comuni di HPV collegati al tumore del collo dell'utero.

La campagna vaccinale con questo vaccino è iniziata nel 2008 e le donne vaccinate sono state seguite fino al 2019.

 

Dall'analisi è emerso che il tasso di cancro del collo dell'utero si è ridotto dell'87% nelle donne vaccinate a 12-13 anni, e del 62% tra chi ha ricevuto il vaccino a 14-16 anni. La percentuale scende al 34% nelle donne che sono state vaccinate quando avevano già raggiunto i 16-18 anni.
Secondo i ricercatori, questi risultati mostrano che evitando le infezioni da papillomavirus si può prevenire il tumore del collo dell'utero, direttamente collegato alle lesioni del tessuto della cervice uterina provocate da questa famiglia di virus.

 

Il cancro della cervice uterina è il quarto tumore più comune nelle donne di tutto il mondo, ed è responsabile di oltre 300mila decessi ogni anno.
Quasi nove decessi su dieci si verificano in Paesi a basso e medio reddito, dove c'è uno scarso accesso allo screening.
Più di 100 Paesi nel mondo hanno iniziato a somministrare il vaccino come parte dei piani dell'Organizzazione mondiale della sanità per ridurre l'incidenza di questo tumore.

 

Ricerca e prevenzione

Nella prevenzione delle infezioni si raccomanda sempre l’uso dei profilattici durante i rapporti sessuali, ma ora il vaccino è un’arma ulteriore perché è efficace anche contro la formazione di verruche genitali e la comparsa di lesioni precancerose, come mostrato da precedenti ricerche.

 

 

I diversi tipi di vaccino

Quando si parla di HPV, sigla che deriva dall’inglese Human Papilloma Virus, ci si riferisce a un insieme numeroso di ceppi virali, dei quali solo alcuni sono associati allo sviluppo di tumori che possono comparire anche molti anni dopo l’infezione.

Il vaccino bivalente protegge dai due ceppi di HPV (il 16 e il 18) responsabili della maggior parte dei tumori del collo dell’utero, mentre con il quadrivalente (contro quattro ceppi) e il nonavalente (contro nove ceppi) si ha una copertura maggiore.

A oggi sono molti i Paesi che hanno adottato un programma di vaccinazione nazionale contro l’HPV, tra cui l’Italia, dove la vaccinazione è gratuita per i ragazzi e le ragazze nel corso del dodicesimo anno di vita.

 

 

The effects of the national HPV vaccination programme in England, UK, on cervical cancer and grade 3 cervical intraepithelial neoplasia incidence: a register-based observational study