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Fondi destinati alle assunzioni infermieri. NurSind Piemonte: ‘Si faccia chiarezza sull’utilizzo’

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La Redazione
Pubblicato il: 07/03/2022 vai ai commenti

NurSind dal territorioPiemonte

 “Abbiamo il dubbio che le risorse finanziate dal Governo per l’assunzione del personale infermieristico, saranno o debbano essere utilizzate per ripianare un buco della nostra sanità regionale che non ci è dato sapere a quanto ammonta”, dichiara Francesco Coppolella, coordinatore regionale NurSind Piemonte.

Il Governo ha finanziato fondi, extra tetti di spesa, con finalità  specifiche   alcuni dei quali potevano essere utilizzati per assunzioni a tempo indeterminato già dal 2021, che sono:

  • 25 milioni dal decreto rilancio per potenziamento adi ( assistenza domiciliare )
  • 35 milioni per infermiere di comunità sempre previsti dal decreto rilancio
  • 35 milioni previste dal dm71
  • per infermieri di famiglia destinati a case ospedali di  comunità e centrali operative territoriali.

Per un totale di 95 milioni di eur. In più 20 milioni previsti dal piano Arcuri per potenziamento aree critiche, per un totale complessivo di 115 milioni.

“Tutto ciò significa che il governo ha finanziato più di 3000 infermieri al Piemonte”, evidenzia il sindacalista.

A questo bisogna ancora aggiungere che la normativa vigente sulla spesa del personale ha previsto un incremento dei tetti di spesa del 10%

Si domanda Coppolella: “Che fine hanno fatto queste risorse? La forte preoccupazione è quella che si possano perdere importanti finanziamenti destinati essenzialmente al personale sanitario e in particolare quello infermieristico. D’altro canto crediamo che se lo stato destina risorse finalizzate ad uno scopo non debbano essere utilizzate per altro.  Non vorremmo che per tale motivo  le perdessimo”.

Altro capitolo che esula da quanto descritto precedentemente sono le stabilizzazioni, che riguardano oltre 2000 operatori con contratti in scadenza tra il  2022/ 2023.

La legge di bilancio, che demanda alle regioni,  stabilisce che con i fondi stanziati, dovranno essere stabilizzati gli operatori che siano stati reclutati a tempo determinato con procedure concorsuali, e che abbiano maturato al 30 giugno 2022 alle dipendenze di un ente del servizio sanitario nazionale almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno 6 mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022.

“La Regione, in merito, demanda alle aziende nel rispetto dei tetti di spesa. Ci chiediamo, in questo rimpallo di responsabilità, ci sono o non ci sono le risorse e se non ci sono si troveranno? si chiederanno? Il rischio è che tanti di loro siano lasciati a casa – conclude Coppolella - se le cose stanno come pensiamo la Regione dovrà parlare chiaro  e dovrà necessariamente chiedere risorse al governo. Oggi stesso scriveremo al Presidente ed alla regione per avere delle risposte, senza dimenticare l impegno preso  a parole per premiare gli infermieri”.