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Studenti infermieri : il tirocinio

Isabella La Pumadi
Isabella La Puma
Pubblicato il: 26/01/2023 vai ai commenti

Professione e lavoroStudenti infermieri

Il tirocinio è una componente fondamentale del percorso formativo di un infermiere, un momento in cui gli studenti hanno la possibilità di applicare le conoscenze teoriche apprese in precedenza ma anche di acquisire molte competenze impossibili da ritrovare scritte sui libri, il cosiddetto sapere “tacito”, necessario a sviluppare la capacità di quel pensiero critico che guida l’agire di un infermiere “esperto”.

Gli attori di questo importante percorso sono principalmente quattro: lo studente, il tutor universitario, il tutor clinico e il setting di tirocinio. Il tutor universitario è la figura che segue lo studente nell’arco dei tre anni, imparando a conoscerne punti di forza e debolezze, in modo da poter essere una guida capace di dialogare sia con il discente che con i tutor clinici. Il tutor clinico è l’infermiere esperto, possibilmente formato per questo ruolo, che segue lo studente all’interno di un setting di cura.

Nel 2021 uno studio condotto all’interno delle università toscane ha indagato il vissuto, le percezioni e le emozioni degli studenti campione nei confronti del tirocinio formativo. I principali risultati dello studio in merito alle fonti di stress per gli studenti sono stati  “non avere adeguato feedback da parte dei tutor clinici” (75%) e “non ricevere supporto per far fronte alle esigenze dei pazienti” (65%). Le emozioni negative prevalenti sono il “senso di solitudine” (46%) e quello di “impotenza” (54%) nei confronti dei pazienti.

Dallo stesso studio emerge che il tirocinio è ritenuto fondamentale, ma anche il timore di non poter apprendere quanto necessario per svolgere la professione in futuro. Sono ritenute importanti la presenza di tutor clinici (infermieri esperti nei setting di tirocinio) competenti e motivati e un maggior coinvolgimento dei tutor universitari (responsabili della gestione del Corso) nei contesti di tirocinio.

I risultati suggeriscono la necessità di individuare modalità di coinvolgimento e supporto per gli studenti in tirocinio, come la realizzazione di collegamenti diretti tra tutor universitari e clinici. Indispensabile l’organizzazione di esperienze di tirocinio in setting assistenziali appropriati all’anno di corso.

Ho voluto indagare personalmente alcune percezioni degli studenti infermieri nei confronti del tirocinio somministrando a studenti di infermieristica un sondaggio attraverso i social.

Le quattro domande proposte sono state le seguenti:

“Ritieni che i percorsi di tirocinio che stai frequentando o hai frequentato siano sufficienti per colmare le tue esigenze formative?” A questa domanda il 46,4% del campione si è dichiarato abbastanza soddisfatto, il 29,5% poco e il 17,9% molto.

“I tuoi tutor utilizzano momenti di briefing e di debriefing per analizzare le varie fasi del tuo percorso di tirocinio?” Il 58,9% del campione ha risposto di non partecipare a questi momenti di pianificazione e confronto con i propri tutor.

“Ti sei mai sentito “sfruttato” durante un tirocinio con la richiesta di eseguire mansioni che a tuo avviso non fossero inerenti al percorso di formazione?” Questa tematica può essere motivo di grande disagio per lo studente che dovrebbe essere “protetto” dal tutor clinico nel caso in cui un setting lavorativo con una carenza di personale possa vedere nello studente di infermieristica una risorsa lavorativa snaturando però il percorso del discente. Il 48,2% degli intervistati ha dichiarato di essersi sentito a volte “sfruttato”, il 29,5% spesso e il 22,3% mai.

“Ritieni che i tutor clinici che ti hanno seguito in tirocinio fossero sempre aggiornati sulle ultime linee guida e che fossero adeguatamente formati per il loro ruolo?” A questo quesito gli intervistati hanno risposto per il 44,5% che i tutor clinici incontrati sono abbastanza preparati, per il 30,9% poco preparati, per il 18,2% molto preparati.

Sebbene né lo studio condotto in Toscana né il nostro sondaggio abbiano dei campioni sufficientemente grandi da rendere i risultati standardizzabili alla totalità degli studenti italiani possono portarci a riflettere su alcuni aspetti.

Il tirocinio è un momento molto delicato nel percorsi di uno studente infermiere e per renderlo altamente formativo è fondamentale un’adeguata formazione dei tutor clinici, non soltanto sulle materie infermieristiche ma anche sulle tecniche di insegnamento e di tutorship. Inoltre la comunicazione tra tutor clinici e universitari dovrebbe essere costante e strutturata, per costruire un modello di tutoraggio detto appunto “integrato”. Le nostre università formano degli ottimi infermieri ma ci sono ancora delle realtà in cui i modelli di tutoraggio adottati sono superati, come il modello “di staff” in cui lo studente o un gruppo di studenti sono affidati ad un intero staff all’interno del reparto, senza un referente, o i modelli “a piccoli o a grandi gruppi” dove un numero variabile di studenti, anche più di 15, può essere affidato ad un solo tutor clinico all’interno di un reparto. E’ chiaro che il modello che ha dato negli anni i risultati più efficaci è il modello precettoriale con tutoraggio integrato ma a volte la gestione di questi programmi formativi si scontra anche con la realtà dei fatti, carenze di organico nei luoghi di cura che non permettono agli studenti di avere le giuste attenzioni.

La speranza è che presto tutti gli studenti sul nostro territorio possano avere la migliore formazione possibile.

 

Calamassi, D., Rotondi, K., Bambi, S., & Tamburini, L. (2020). Vissuti, percezioni ed emozioni degli studenti nel Corso di Laurea in Infermieristica durante il tirocinio: uno studio con metodi misti . PROFESSIONI INFERMIERISTICHE73(3). Recuperato da https://www.profinf.net/pro3/index.php/IN/article/view/798

Gamberoni et al. (2016) Apprendimento clinico, riflessività e tutorato. Metodi e strumenti della didattica tutoriale per le professioni sanitarie. EdiSES editore