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Scontro sui fondi contrattuali, NurSind: Decurtazioni ingiuste, RIA sottratte illegittimamente

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 17/06/2025

CampaniaNurSind dal territorio

Romina Iannuzzi ribatte alla UIL e rilancia: “Difendiamo i diritti, non le scorciatoie di comodo”

Dopo la pubblicazione dell’articolo su Il Mattino del 16 giugno, che riportava le posizioni dei sindacati firmatari della controversa decurtazione ai fondi contrattuali 2024 dell’ASL di Avellino, arriva la dura replica della segretaria territoriale del NurSind, Romina Iannuzzi, che accusa i firmatari di aver “sacrificato i diritti dei lavoratori sull’altare del consenso”.

«Spiace leggere certe dichiarazioni, soprattutto se provengono da chi dovrebbe tutelare i lavoratori – afferma Iannuzzi –. Il segretario della UIL ha ignorato o forse volutamente evitato di ricordare che, dal 2019 al 2023, dai fondi del salario accessorio sono state sottratte indebitamente le RIA (Retribuzioni Individuali di Anzianità), provocando un danno economico diretto ai lavoratori, anche sui residui 2023».

La questione si complica ulteriormente: secondo il NurSind, l’ASL aveva già rideterminato a gennaio 2024 i fondi contrattuali al ribasso, nonostante i tavoli tecnici dell’anno precedente. Solo dopo un esposto presentato alla Corte dei Conti dal NurSind a febbraio 2024, l’Azienda ha corretto il calcolo. Ma, denuncia Iannuzzi, le conseguenze di quella prima rideterminazione errata pesano ancora oggi sull’erogazione delle Progressioni Economiche Orizzontali (DEP).

«Se il taglio fosse stato gestito diversamente – aggiunge – si sarebbero potuti assegnare molti più DEP. E invece, in una ASL dove 37 lavoratori non hanno ricevuto alcuna fascia in 10 anni, o al massimo due in 20 anni, ci si accontenta di annunciare “soldi subito”, pochi e maledetti. È questa la visione di tutela dei diritti? Noi la condanniamo con forza».

Il NurSind rilancia dunque un tema cruciale: non si tratta solo di tempi e somme, ma di una visione complessiva della contrattazione e della difesa del salario accessorio. «È tempo che le priorità vengano ristabilite – conclude Iannuzzi – e che i diritti e la dignità dei lavoratori tornino al centro dell’azione sindacale».