Pugno in faccia ad infermiera carcere Terni. Il NurSind denuncia mancanza di interventi tempestivi
NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, esprime profonda indignazione e preoccupazione per la grave aggressione subita ieri, in tarda serata, nei confronti di un’infermiera presso la Casa Circondariale di Terni, da parte di un detenuto.
Questo ennesimo e inaccettabile atto di violenza richiede interventi immediati e determinati. L'infermiera, impegnata nel suo servizio di assistenza sanitaria ai detenuti durante la distribuzione della terapia, è stata oggetto di un'aggressione fisica da parte di un detenuto. L’aggressione subita è stata talmente violenta, che la collega è stata costretta a ricorrere alle cure mediche presso il pronto soccorso dell'Azienda Ospedaliera S. Maria a causa delle lesioni riportate.
Episodio drammatico e preoccupante che dimostra chiaramente le condizioni di insicurezza in cui il personale infermieristico opera quotidianamente. Tale aggressione rappresenta solo l'ultimo di una serie di episodi di violenza che hanno coinvolto il personale sanitario presso la Casa Circondariale di Terni. È evidente che la carenza di personale e le condizioni lavorative stressanti stanno mettendo a rischio la sicurezza e il benessere degli infermieri, oltre a compromettere la qualità dell'assistenza sanitaria fornita.
NurSind ha più volte sollevato l'allarme riguardo ai carichi di lavoro insostenibili e alle carenze di organico che il personale infermieristico deve affrontare quotidianamente. Presso la Casa Circondariale di Terni, dove sono ristretti più di 500 detenuti, lavorano appena 14 infermieri, con tre unità su ogni turno e una sola unità notturna. Questi numeri impietosi non sono più accettabili.
È assolutamente necessario che la Direzione della ASL Umbria 2 intervenga immediatamente per garantire la sicurezza del personale infermieristico e per migliorare le condizioni di lavoro all'interno della Casa Circondariale di Terni. Abbiamo richiesto più volte un incontro urgente con la Direzione, sia il 17 Marzo che il 6 Aprile, per discutere di possibili soluzioni atte a migliorare le condizioni lavorative, ma finora non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
NurSind denuncia la mancanza di interventi tempestivi e di ascolto da parte della Direzione della ASL Umbria 2. L'aggressione subita ieri dall'infermiera è un segnale di allarme che richiede azioni concrete per garantire la sicurezza e la protezione del personale infermieristico.
Esorta Paolo Scaramuccia, segretario territoriale Nursind Terni: "Chiediamo che vengano adottate misure immediate, tra cui un aumento del personale infermieristico e l'implementazione di protocolli di sicurezza più rigorosi, nonché una formazione specifica, al fine di prevenire e contrastare gli attacchi violenti all'interno delle strutture carcerarie - e conclude - Ribadiamo che la sicurezza dei professionisti sanitari e la qualità dell'assistenza fornita ai detenuti sono questioni di primaria importanza. La Direzione della ASL Umbria 2 deve assumere la responsabilità di affrontare questi problemi urgenti e di garantire un ambiente di lavoro sicuro per gli infermieri.
L'aggressione è un triste esempio delle conseguenze di un'organizzazione inadeguata e della mancanza di risposte tempestive alle richieste del personale infermieristico. Il NurSind continuerà a vigilare e a fare pressione affinché vengano garantite le condizioni di lavoro dignitose e sicure per gli infermieri, nonché un'assistenza sanitaria adeguata per i detenuti. Solo attraverso l'azione collettiva e l'attenzione alle problematiche del personale sanitario si potranno ottenere i cambiamenti necessari per tutelare la sicurezza di tutti coloro che operano nelle strutture carcerarie.