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Infermieri, medici ed Oss. Riduzione a 36 Notte/Anno per Pensione Anticipata. La Legge del M5S

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 11/03/2024 vai ai commenti

AttualitàGovernoPrevidenza

La questione dei lavori usuranti nel settore sanitario italiano è da tempo al centro del dibattito, soprattutto considerando il crescente carico di lavoro e le sfide fisiche e mentali affrontate da medici e personale sanitario. Attualmente, solo una parte di questi professionisti rientra tra coloro che svolgono lavori gravosi, con riconoscimento limitato secondo il decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 5 febbraio 2018.

Nonostante l'emergenza sanitaria abbia messo in luce l'estrema fatica legata ai turni di lavoro nel settore, i criteri per l'identificazione dei lavori usuranti rimangono restrittivi. Ad esempio, solo coloro che lavorano almeno 6 ore per notte per un minimo di 78 notti all'anno possono usufruire dei benefici previsti. Questo crea problemi per chi svolge mansioni strettamente operative, dove è difficile raggiungere tale numero di notti lavorative.

Uno studio condotto dal Centro di ricerche sulla gestione dell'assistenza sanitaria e sociale (Cergas) della Bocconi ha evidenziato che una significativa percentuale di personale sanitario presenta inidoneità fisiche, con un impatto maggiore sulle donne e sugli operatori più anziani. Le limitazioni alla mansione sono principalmente legate alla movimentazione dei carichi, alle posture e al lavoro notturno.

Le tradizionali soluzioni, come i pensionamenti precoci o i trasferimenti, non sono più sostenibili in modo sistematico. Pertanto, è necessario adottare misure legislative che tengano conto delle esigenze del settore. È a prima firma del Sen. Mazzella (M5S),  il provvedimento che  modifica il decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67, in tema di accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti,  proponendo di ridurre il requisito delle notti lavorative a 36 all'anno, al fine di consentire un accesso più ampio ai benefici pensionistici anticipati per il personale sanitario.

L'articolo 2 del disegno di legge si occupa della copertura finanziaria, utilizzando l'apposito Fondo previsto dalla legge 24 dicembre 2007, n. 247. Questo intervento legislativo è fondamentale per garantire una maggiore equità e tutela per i lavoratori del comparto sanitario, tenendo conto delle sfide uniche che affrontano nel loro lavoro quotidiano.