Dentro il blocco operatorio: posizionamento del paziente
Sulla scia degli articoli che compongono e comporranno questa rubrica, quest’oggi, parleremo di un argomento sottovalutato ma molto importante ossia il posizionamento del paziente sul tavolo operatorio.
Il corretto posizionamento preoperatorio ha tre obiettivi:
Elemento propedeutico per l’ottenimento di un posizionamento sicuro ed appropriato è la formazione del personale (EORNA Best Practice 2023)
L’assessment perioperatorio dell’assistito candidato ad intervento chirurgico, oggigiorno, è un imprescindibile fase nel percorso assistenziale operatorio. A tal proposito oggigiorno sono presenti e disponibili Score di valutazioni molto affidabili, vedi MUNRO, MUNRO C, ELPO.
La ridotta presenza, e talvolta l’assenza, di percorsi formativi specifici nel contesto italiano sul posizionamento preoperatorio, ha ridotto la sensibilità del personale, in servizio presso i suddetti ambienti, su tale attività.
A livello Europeo, McInnes et al., dichiarano una frequenza di lesioni da mal posizionamento con una frequenza variabile dal 8 al 23% (che significa 1-2 operati ogni 10 interventi svolti).
Nell’immaginario collettivo la prima immagine che associamo se qualcuno ci invitasse a pensare ad una sala operatoria è il tavolo operatorio.
Il tavolo operatorio moderno è il risultato della continua evoluzione tecnologica dei materiali, a supporto dei professionisti sanitari coinvolti nel posizionamento.
In esso possiamo differenziare:
Gli accessori, utili per il raggiungimento dei tre obiettivi di posizionamento, sono:
L’informazione e la collaborazione dell’assistito nel posizionamento, prima dell’induzione anestesiologica, è un elemento favorevole la prevenzione delle lesioni da malposizionamento.
Nell’ambito del posizionamento preoperatorio vi è la corresponsabilità delle figure interessate (infermieri, chirurghi, personale addetto all’anestesia) al fine di rispondere agli obiettivi sopra citati considerando che:
Principali posizionamenti in sala operatoria
La posizione supina è la più frequentemente utilizzata in quanto favorisce l’accesso alla faccia frontale della superficie corporea dell’assistito.
Anche se considerata la più semplice e fisiologica delle posizioni perioperatorie, non è esente da rischi. Infatti, i danni da mal posizionamento hanno un’insorgenza maggiore nella posizione supina soprattutto se l’assistito presenta fattori di rischio per sviluppare lesioni da pressione o se l’intervento ha una durata superiore alle 2 ore e 30 minuti.
Prevedibile evento avverso nella posizione supina è la compromissione dell'integrità tissutale di occipite, scapole, prime vertebre toraciche, gomiti, sacro e talloni in quanto sono i punti di maggior compressione rispetto alla superficie di contatto del corpo, olecrano se braccio abdotto. Una valutazione perioperatoria mirata alla prevenzione delle lesioni da pressione e la loro individuazione precoce nel post operatorio è fondamentale, anche per la scelta dei presidi antidecubito da utilizzare.
N.B. - La metodica di appendere il braccio dell’assistito all’archetto è controindicata in quanto, spostamenti del paziente conseguenti a movimentazioni del tavolo operatorio o a manovre chirurgiche possono causare: stiramenti del plesso brachiale, danni articolari del gomito e della spalla, compressione di vie vascolari e nervose della fossa cubitale da parte del presidio utilizzato per sostenere il braccio. Qualora il braccio non possa essere abdotto, si consiglia di posizionarlo lungo il corpo mediante protettori a L da inserire tra il braccio stesso e sotto il materasso del letto, mantenendo il palmo parallelo al fianco.
- L’utilizzo di poggiatesta a ciambella è fortemente sconsigliato in quanto rende la zona occipitale ischemica e comporta la comparsa di alopecia permanente.
- Ogni variazione di posizionamento deve essere documentata nel registro di intervento.
- Le linee guida sconsigliano l’utilizzo dei reggi-spalla in quanto favoriscono l’insorgenza di lesioni transitorie o permanenti da stiramento o compressione del plesso nervoso brachiale.
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â—¾ Posizione litotomica e ginecologica
È utilizzata frequentemente nella chirurgia transvaginale, anorettale, perianale e addomino-perineale. Partendo da una posizione supina, vengono divaricate le gambe dell’assistito per un massimo di 45° e flesse di 90° verso l’addome, adagiando la gamba nei gambali di Allen o cosciali, che possono essere meccanici o pneumatici.
La zona perineale viene fatta sporgere dal margine inferiore del tavolo operatorio di massimo 3/5 cm, mantenendo il sacro appoggiato sul tavolo operatorio su una superficie adatta a prevenire le lesioni da pressione, così da consentire l’accesso al perineo durante l’intervento.
Prevedibile evento avverso nella posizione litotomica e ginecologica è la compromissione dell'integrità tissutale di occipite, scapole, gomiti e sacro in quanto sono i punti di maggior compressione rispetto alla superficie di contatto del corpo, come lo stiramento del nervo ischiatico e la compressione del nervo pudendo. Una adeguata valutazione perioperatoria mirata alla prevenzione delle lesioni da pressione e la loro individuazione precoce nel post operatorio, è fondamentale, anche per la scelta dei presidi antidecubito da utilizzare.
N.B. - Le linee guida sconsigliano l’utilizzo dei cosciali in favore dei gambali poiché è stato riscontrato un maggior supporto e stabilità dell’arto inferiore.
- È fortemente raccomandato effettuare la manovra di posizionamento con l'assistito sveglio e collaborante in modo da correggere fastidiose, o addirittura dolorose, flessioni, rotazioni e/o abduzioni delle anche.
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â—¾ Posizione semiseduta o seduta (beach-chair)
Utilizzata nella chirurgia: ortopedico-traumatologica degli arti superiori, otorinolaringoiatrica e neurochirurgia.
Prevedibile nella posizione semiseduta o seduta (beach-chair) è l’estrema sollecitazione del tessuto tegumentario della zona sacrale alle forze di compressione. Si prevede anche compromissione dell'integrità tissutale di occipite, scapole, gomiti e talloni. Una valutazione perioperatoria mirata alla prevenzione delle lesioni da pressione e la loro individuazione precoce nel post operatorio, è fondamentale, anche per la scelta dei presidi antidecubito da utilizzare.
N.B. - Se il piano di appoggio del tavolo operatorio è composto da materiale termo-adattabile, è opportuno attendere il modellamento del piano prima di posizionare e assicurare il capo, così da evitare trazioni ed estensioni del rachide cervicale.
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â—¾ Posizione in decubito laterale
Trova principale applicazione nelle chirurgie specialistiche di chirurgia toracica e urologica, utilizzata in caso di necessità di accesso chirurgico in zona toracica o lombare.
Una volta indotta l’anestesia in posizione supina si procede al posizionamento in decubito laterale (il decubito di appoggio è il lato opposto al sito di intervento):
Prevedibile nella posizione di decubito laterale è la compromissione dell'integrità tissutale di capo, spalla inferiore, gomito inferiore, trocantere inferiore e arti inferiori (in particolare ginocchia e malleoli). Una valutazione perioperatoria mirata alla prevenzione delle lesioni da pressione è fondamentale, anche per la scelta dei presidi antidecubito da utilizzare.
N.B. - posizionare il braccio superiore all’archetto provoca ipossia tissutale, compromissione nervosa dell’estremità da compressione, inoltre aumenta il rischio di danni meccanici all’articolazione della spalla
- La gestione delle vie aeree potrebbe essere complessa, specialmente nel caso di utilizzo di tubi tracheali a doppio lume.
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Trova applicazione negli interventi di neurochirurgia del capo, della colonna vertebrale e la chirurgia ortopedico-traumatologica del bacino, sacro e colonna vertebrale.
Una volta indotta l’anestesia in posizione supina si procede alla pronazione dell’assistito (sono necessari almeno 5 operatori, 2 per lato e uno per la mobilizzazione del capo; in caso la pronazione venga fatta con tecniche cinestetiche saranno necessari almeno 2 operatori, uno addetto alla mobilizzazione del capo e l’altro alla pronazione con tecniche cinestetiche):
Prevedibile nella posizione prona è la compromissione dell'integrità tissutale di fronte, occhi, naso, mento, torace, seno, genitali, creste iliache, ginocchia, dorso del piede, dita del piede. Una valutazione perioperatoria mirata alla prevenzione delle lesioni da pressione e la loro individuazione precoce nel post operatorio è fondamentale, anche per la scelta dei presidi antidecubito da utilizzare.
N.B. - Possono essere disponibili presidi antidecubito differenti a seconda del genere dell’assistito (i presidi per assistiti donna hanno un avvallamento a livello del seno)
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N.B. - Il materiale in GEL offre maggiori garanzie nella prevenzione delle lesioni da pressione.
- Fondamentale per tutti i posizionamenti è l’assessment perioperatorio di: mantenimento della perfusione, mancanza di punti di compressione, distribuzione delle forze di superficie, prevenzione dello scivolamento ed eventuali frizioni e prevenzione dei danni neurovascolari transitori e permanenti.
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Ad oggi il personale sanitario addetto al posizionamento chirurgico, salvo rari casi, non ha seguito e non è indirizzato a seguire, percorsi formativi specifici per approfondire e padroneggiare il posizionamento chirurgico. Esistono testi scientifici che affrontano questa tematica ma di rado sono considerati valore aggiunto al posizionamento. Esistono in alcune parti di Italia corsi specifici di posizionamento (sia in area critica che in area non critica) con tecniche cinestetiche che stanno dando risultati incoraggianti sulla riduzione delle lesioni da pressione, lesioni da mal posizionamento, benessere dell’assistito, consapevolezza e conoscenza dei posizionamenti presenti in sanità e benessere dell’operatore che esegue il posizionamento.
Questo articolo è stato realizzato grazie alla preziosa collaborazione del Dr. Lubinu Francesco e Dr. Marco Ceccanti.
Bibliografia
EORNA Best Practice for perioperative 2023
AORN Guidelines 2023
Complications des positions opératoires, M Deleuze et all, EMC, Paris 2019
Patient positioning during Anaesthesia, World Federation of Societies of Anaesthesiologist, Anaesthsia Tutorial of the Week, Dr. Jennifer Hartley, January 2015
Patient Positioning for Surgery and Anesthesia, UpToDate, April 2019
Glenn S. Murphy MD et all., Safety of Beach Chair Position Shoulder Surgery: A Review of the Current Literature, International Anesthesia Research Society, 2019
M. Deleuze et all, Complications des positions opératoires, Elsevier Masson, EMC, 2019
John D. Higgins et all, Shoulder Arthroscopy in the Beach Chair Position, Arthroscopy Techniques, Vol 6, No4, August, 2017
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Patientenlagerung kurz Schweiz, ppt, Erich Wachter
Peripheral nerve injuries associated with anaesthesia - Sawyer
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Raccomandazioni per la sicurezza in sala operatoria, ISS, 2009
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