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TFR/TFS ed anticipo: dipendenti pubblici e privati. Facciamo chiarezza

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 17/07/2024 vai ai commenti

Leggi e sentenzeProfessione e lavoro

Ieri Le principali organizzazioni sindacali italiane, tra cui CGIL, UIL, CGS, CSE, COSMED, CIDA e CODIRP, hanno lanciato oggi una petizione indirizzata al Governo e al Parlamento per chiedere la fine della dilazione del Trattamento di Fine Servizio (TFS) e del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) per i dipendenti pubblici. 

I sindacati denunciano un "ingiusto sequestro" delle liquidazioni spettanti ai dipendenti pubblici, erogate con modalità differite e rateali che possono causare ritardi fino a sette anni. 

Ma facciamo chiarezza e vediamo cosa sono il TFR, il TFS e le differenze tra dipendente pubblico e privato.

Il TFS è il trattamento di fine servizio che viene erogato al dipendente pubblico che cessa la sua attività al servizio della pubblica amministrazione. Se il dipendente è stato assunto a tempo indeterminato prima del 1 gennaio 2001 sarà in regime di TFS, se assunto a tempo indeterminato dopo tale data, invece, sarà in regime di TFR, trattamento di fine rapporto. Che differenze ci sono?

TFS e TFR la differenza

Le similitudini tra TFR e TFS si limitano alla funzione dei due istituti e alla nomenclatura. In definitiva, entrambi, servono a dare una liquidità al lavoratore che cessa un rapporto di lavoro. Ma si tratta di due trattamenti che hanno anche molte differenze, soprattutto per quel che riguarda il calcolo dell’importo spettante.

TFR, cosa è?

Il TFR, trattamento di fine rapporto, ha un carattere di retribuzione differita. Spetta a tutti i dipendenti del settore privato e a quelli del pubblico impiego assunti a tempo indeterminato a partire dal 1 gennaio 2001. Il TFR viene calcolato con la somma delle retribuzioni lorde annue (comprensive di tredicesima ed eventuale quattordicesima). Il risultato che si ottiene va diviso per 13,5 e sottratto dal contributi INPS (0,5%). La somma ottenuta va, poi, rivalutata con gli indicatori ISTAT anno per anno.

TFS cos’è

Il trattamento di fine servizio è un importo che viene riconosciuto al dipendente come indennità per la cessazione del rapporto di lavoro e spetta solo ai dipendenti pubblici assunti a tempo indeterminato prima del 2001. A differenza del TFR, il TFS si calcola solo sull’ultima retribuzione annua percepita dal dipendente pubblico. Il calcolo del TFS si ottiene prendendo in considerazione l’80% di un dodicesimo dell’ultima retribuzione annua moltiplicata, poi, per gli anni di servizio prestati.

Appare chiaro che a livello di importo è molto più conveniente il TFS, visto che il calcolo, basandosi sull’ultima retribuzione che notoriamente è quella più alta, restituisce quasi sempre un importo maggiore rispetto a quello del TFR.

Per i tempi di erogazione, invece, sia TFR che TFS nel pubblico impiego non seguono le stesse attese.

È impossibile per i dipendenti pubblici richiedere un’anticipazione del TFS/TFR

Il Testo unico delle norme sulle prestazioni previdenziali a favore dei dipendenti civili e militari dello Stato difatti, vieta esplicitamente la possibilità di ottenere l’anticipo del Tfs/TFR stabilendo al riguardo che non è possibile corrispondere acconti; questo perché il TFS è accantonato figurativamente e viene liquidato solo al momento della cessazione dal servizio.

 

L’articolo 23 del D.L. n. 4 del 28/1/2019 ha riconosciuto, ai dipendenti pubblici, una agevolazione dando la possibilità di ottenere un anticipo del TFS-TFR maturato nel limite massimo di € 45.000.

La possibilità della richiesta di anticipo è riconosciuta ai soli dipendenti pubblici che maturano un diritto a pensione ai sensi dell’art.24 del D.L. 201/2011 (legge Monti/Fornero cioè con pensione di vecchiaia e con pensione anticipata) o se in pensione con quota 100 o 102.

Sono esclusi da questa possibilità di anticipo coloro che sono collocati in pensione con Opzione Donna e Ape Sociale.

Ad oggi la proroga della richiesta è stata prevista fino allo scaduto 30 giugno 2024

 

 

Anticipo TFS/TFR dipendenti privati

L’anticipo del TFS/TFR è un diritto che spetta ai dipendenti privati con almeno 8 anni di anzianità lavorativa ed in presenza di giustificati motivi.

 

Giustificati motivi:

  • Acquisto prima casa per il dipendente o per il figlio maggiorenne. La richiesta può essere avanzata una sola volta.
  • Spese sanitarie sostenute o sa sostenere per il dipendente stesso o per un familiare a carico. Le spese devono essere riconosciute dalle competenti strutture pubbliche. In questo caso l’anticipo può essere richiesto più di una volta.
  • Spese per lavori condominiali o ristrutturazione
  • Spese da sostenere in periodi congedo parentale
  • Costruzione in proprio della prima casa
  • Partecipazione a cooperativa
  • Acquisto nuova casa e vendita della posseduta, dimostrando che il ricavato della vendita sia servito per l’acquisto del nuovo appartamento.

Alla quiescenza del dipendente, per quanto riguarda il lavoratore privato, ha diritto al pagamento del Tfr maturato ed è pagato anche in 30 giorni, mentre si sale a 4 mesi in aziende sotto i 50 dipendenti. Il lavoratore del pubblico impiego deve aspettare 4-5 anni, a tempi differenti secondo il tipo di cessazione del rapporto e i pagamenti vengono rateizzati secondo l'importo maturato con ritardi di un anno se la cifra supera i 50 mila euro e di due se supera i 100 mila.