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Aggressioni medici ed infermieri: si va verso l’arresto in flagranza di reato differito

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 18/09/2024 vai ai commenti

AttualitàGoverno

Il 17 settembre 2024, il Ministro della Salute è intervenuto davanti alla 10ª Commissione del Senato per discutere temi cruciali relativi alla sanità pubblica: la riforma dell'assistenza sanitaria territoriale e della medicina d’emergenza-urgenza, insieme ai recenti episodi di violenza ai danni del personale sanitario.

Riforma dell’assistenza sanitaria territoriale: superare il modello ospedalocentrico
Nel suo intervento, il Ministro ha messo l’accento sulla necessità di riformare l’assistenza sanitaria territoriale. Durante la pandemia, infatti, sono emersi chiaramente i limiti di un sistema eccessivamente ospedalocentrico, soprattutto nelle regioni dove la medicina territoriale si è rivelata più carente. La visione proposta è quella di un potenziamento dell’assistenza sul territorio, che permetta ai cittadini di accedere a cure più vicine alle loro esigenze, riducendo il ricorso alle strutture ospedaliere.
Il piano del Ministero prevede un progetto di riforma che si basa su due disegni di legge collegati alla manovra di bilancio del 2024. Questi disegni puntano al potenziamento della medicina territoriale e ospedaliera, con un focus particolare sulla valorizzazione del ruolo dei medici di base. Secondo il Ministro, la vera riforma del sistema sanitario non può avvenire senza un ripensamento del ruolo dei medici di cure primarie, che dovranno essere coinvolti più attivamente all’interno delle nuove strutture territoriali come le Case della Comunità.
Il Ministro ha anche illustrato i progressi verso l’obiettivo di rendere operative entro il 2026 le Case e gli Ospedali di Comunità, fondamentali per decongestionare gli ospedali e ridurre il sovraffollamento dei pronto soccorso. A oggi, sono stati avviati il 52% dei cantieri previsti per le Case di Comunità e il 55% per gli Ospedali di Comunità, con l’obiettivo di completare i lavori entro il 2024 per le Centrali Operative Territoriali.
Un altro tema fondamentale è quello dell’assistenza domiciliare, che ha visto una significativa crescita. Il Ministero ha riportato che il numero di assistiti over 65 nell'ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) è aumentato all'8%, avvicinandosi all’obiettivo del 10% previsto per il 2026.

Emergenza-urgenza: carenza di personale e riforme urgenti
La seconda parte dell’audizione ha riguardato il settore dell’emergenza-urgenza, dove il Ministro ha sottolineato la carenza cronica di personale. Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) soffre di un deficit di 4.500 medici e circa 10.000 infermieri, una situazione che si è aggravata a causa dei vincoli finanziari imposti negli ultimi anni, specialmente nelle regioni in Piano di rientro. Il Ministro ha ricordato come il tetto di spesa per le assunzioni di personale, fissato dalla legge, sia stato uno dei principali ostacoli al reclutamento, ma ha sottolineato che il Governo ha finalmente affrontato il problema con il recente decreto-legge n. 73 del 2024.
Il decreto prevede per il 2024 l’aumento del tetto di spesa per le assunzioni di personale e introduce dal 2025 una nuova metodologia per definire il fabbisogno di personale, che supererà la vecchia logica del vincolo finanziario e introdurrà una programmazione basata sui reali bisogni del SSN.
Inoltre, il Ministro ha sottolineato l’esplosione del fenomeno dei "medici a gettone", ossia professionisti esterni assunti per coprire le carenze di personale, e ha evidenziato la necessità di ridurre il ricorso a questi contratti esterni, incentivando invece il ritorno dei medici nel SSN attraverso condizioni contrattuali più eque.

Sovraffollamento dei pronto soccorso e inefficienza dei percorsi di emergenza
Il sovraffollamento dei pronto soccorso rappresenta una delle principali criticità della rete di emergenza-urgenza. La domanda di assistenza ha superato la capacità delle strutture ospedaliere, complici l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie croniche. Il Ministro ha evidenziato come circa il 40% degli accessi in pronto soccorso potrebbe essere evitato se esistessero servizi territoriali più efficaci.
La rete di emergenza attualmente si basa sul modello hub and spoke, con ospedali organizzati su vari livelli di complessità (pronto soccorso, DEA di primo e secondo livello). Tuttavia, il sistema mostra ancora inefficienze significative nei processi di presa in carico e ricovero dei pazienti. Il Ministero ha introdotto nuove linee guida per il triage e l’osservazione breve intensiva (OBI), con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa e migliorare la gestione dei pazienti.
Nel 2022, i dati riportano oltre 17 milioni di accessi ai pronto soccorso, con una grande quota di questi classificati come codici bianchi o verdi, che spesso non necessitano di cure urgenti. L’implementazione di un’assistenza territoriale più efficace e lo sviluppo di percorsi alternativi per i casi meno gravi sono visti come la soluzione per alleggerire la pressione sui pronto soccorso.

Violenza contro il personale sanitario: un fenomeno in crescita
Un altro punto critico discusso durante l’audizione è stato l’incremento delle aggressioni ai danni del personale sanitario. Gli episodi di violenza, spesso perpetrati da pazienti o caregiver, rendono le condizioni di lavoro nei pronto soccorso sempre più difficili. Il Governo ha adottato misure più severe per punire gli aggressori, modificando l’art. 583-quater del codice penale per prevedere pene aggravate (da 2 a 5 anni di reclusione) per chi commette violenze contro operatori sanitari, anche in assenza di lesioni gravi.
Il decreto legislativo del marzo 2024 ha inoltre reso il reato di lesioni contro il personale sanitario procedibile d’ufficio, evitando che l’azione penale dipenda dalla denuncia della vittima.

Tra le nuove misure in fase di studio vi è la possibilità di introdurre l’arresto in flagranza di reato anche differito, utilizzando documentazione video-fotografica per intervenire entro 48 ore dall’episodio di violenza.
Parallelamente, il Ministero ha rinnovato l’attività dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale sanitario (ONSEPS), che monitora gli episodi di violenza e promuove campagne di sensibilizzazione e prevenzione, oltre a formulare raccomandazioni per migliorare le condizioni di lavoro degli operatori.