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Dalla camera da letto alla sala parto. Il viagra adesso è un alleato delle donne

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 19/09/2024 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

Un inaspettato alleato potrebbe affiancare le donne in travaglio: il Viagra. Il celebre farmaco, noto per il trattamento della disfunzione erettile maschile, potrebbe infatti trovare una nuova applicazione in sala parto, riducendo il rischio di cesarei d’urgenza e prevenendo la sofferenza fetale. È quanto emerge da uno studio condotto dalla Guilan University of Medical Sciences (Iran), pubblicato sul Journal of Reproduction and Infertility.

Come agisce il Viagra
Il principio attivo del Viagra, il citrato di sildenafil, agisce dilatando i vasi sanguigni e favorendo il flusso ematico. Se nel caso degli uomini questo effetto è mirato ai corpi cavernosi del pene, negli studi più recenti si è osservato che il farmaco può avere un impatto anche a livello uterino, migliorando il flusso sanguigno verso la placenta durante il travaglio. “Il Viagra ha effetti su vari tessuti del corpo, non solo sull’apparato genitale maschile”, spiega a Repubblica, la ginecologa Maria Giuseppina Picconeri, esperta della Società Italiana della Riproduzione Umana. “Aumentando il flusso sanguigno uterino, può prevenire la riduzione dell'ossigeno al feto, evitando così il ricorso a cesarei d'urgenza dovuti a sofferenza fetale”.
La sofferenza fetale acuta, che si manifesta con una riduzione dell’ossigeno disponibile per il feto, è una delle principali cause di cesarei d’urgenza. Si stima che circa il 22% di questi interventi in Regno Unito sia legato a questa condizione.

Lo studio su 208 donne in travaglio
Il trial clinico condotto dai ricercatori iraniani ha coinvolto 208 donne in travaglio, alle quali è stato somministrato sildenafil o un placebo. I risultati sono stati chiari: nel gruppo che ha ricevuto il Viagra, 13 donne hanno avuto bisogno di un cesareo d’urgenza, mentre nel gruppo di controllo, che aveva ricevuto un placebo, i cesarei sono stati 27. I numeri parlano di una riduzione significativa del rischio di interventi chirurgici.
Secondo gli esperti, la possibilità di ridurre il numero di cesarei non solo porta vantaggi per la salute delle mamme, ma consente anche di evitare le complicazioni che spesso accompagnano questo tipo di intervento, che vanno dall'infezione alla prolungata degenza ospedaliera.

Verso una nuova strategia per il travaglio?
“I nostri risultati dimostrano che il sildenafil è un’opzione promettente per ridurre la sofferenza fetale e la necessità di cesarei d’urgenza”, sostengono i ricercatori dello studio iraniano. Tuttavia, gli scienziati concordano sulla necessità di ulteriori studi su più ampia scala per confermare questi risultati e poter inserire l’uso del Viagra nella pratica clinica standard.
Non è la prima volta che il sildenafil viene sperimentato in sala parto. Nel 2019, un gruppo di ricercatori australiani ha condotto uno studio simile su 300 donne, registrando una riduzione del 50% nei cesarei d’urgenza. Tuttavia, i numeri raccolti finora non sono sufficienti per far entrare definitivamente il farmaco nella routine del travaglio.

Il futuro del Viagra in ostetricia
Perché il Viagra possa essere utilizzato su larga scala nelle sale parto, sono necessari studi multicentrici e la collaborazione di più istituzioni accademiche. "I numeri devono essere ampliati e serve il coinvolgimento di più centri di ricerca", afferma Picconeri. "Il sildenafil potrebbe rappresentare una vera opportunità per migliorare la gestione del travaglio e ridurre i rischi, ma è fondamentale valutare con attenzione gli effetti sulle pazienti prima di procedere con l’applicazione su larga scala".
Se questi studi saranno confermati, l’iconica pillola blu potrebbe fare un salto dal trattamento della disfunzione erettile a diventare un importante strumento nella gestione del parto, migliorando la sicurezza sia per le mamme che per i nascituri.