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Le cure oculistiche rischiano di uscire dal SSN

Isabella La Pumadi
Isabella La Puma
Pubblicato il: 10/10/2024 vai ai commenti

Attualità

Oggi, 10 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale della Vista e il pensiero va inesorabilmente alla possibile fine delle cure oftalmologiche erogate dal Servizio Sanitario Nazionale. Mancano infatti circa 3 mesi all’entrata in vigore dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), già una volta rimandata, e quando succederà, il prossimo gennaio, l’oculistica rischia di ‘uscire’ dal sistema sanitario. A pagarne le conseguenze saranno i 6 milioni di italiani che soffrono di una malattia oculare.
“Medici e pazienti sono estremamente preoccupati per le possibili conseguenze dell’entrata in vigore dei nuovi LEA Con la riduzione significativa dei risarcimenti per interventi e cure alle strutture pubbliche, nessun ospedale potrà garantire ai pazienti un accesso equo e tempestivo. A quel punto gli unici pazienti che potranno curarsi saranno coloro che hanno i mezzi economici per rivolgersi a specialisti e strutture private. Mentre chi non potrà pagarsi le cure di tasca propria è destinato a diventare cieco o ipovedente” dichiara Michele Allamprese, direttore esecutivo dell’Associazione Pazienti Malattie Oculari APMO.
“Con l’entrata in vigore dei nuovi Lea il destino dell’Oculistica pare segnato e potrebbe seguire quello stesso dell’Odontoiatria: sempre meno pazienti potranno rivolgersi a specialisti in strutture pubbliche – sottolinea Francesco Bandello, direttore dipartimento di Oftalmologia, Università Vita Salute San Raffaele Milano e presidente APMO –. I nuovi LEA prevedono ad esempio un risarcimento per l’intervento di cataratta per ospedali del servizio sanitario e strutture accreditate di circa 800 euro: una cifra troppo bassa perché non adeguata a compensare le spese di personale e materiali. Figuriamoci se poi sarà possibile ricorrere a tecnologie più innovative che, pur rivelandosi spesso decisive, sono però troppo costose. Confidiamo nel grande equilibrio del nostro Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che avendo compreso le nostre istanze, il 19 Aprile scorso ha fatto una pubblica promessa durante il Congresso SISO, in quell’occasione si impegnò a ridiscutere i nuovi rimborsi”.
“Sacrificare l’oculistica costa molto più di quanto faccia risparmiare sia in termini economici che sociali – sottolinea Allamprese –. E non c’è giornata migliore di quella che celebra la vista nel mondo, per ricordare che la salute degli occhi di ogni persona è preziosa e che bisogna tutelarla attraverso il Servizio sanitario nazionale”.
C’è una grande preoccupazione dunque per il destino dei pazienti con patologie della vista, presenti e futuri. L’inesorabile sfaldameto del nostro Sistema Sanitario Nazionale è qualcosa che riguarda tutti e per cui tutti dovremmo lottare. Il SSN costituisce una risorsa preziosa ed è pilastro essenziale per la tutela del diritto alla salute, nella sua duplice accezione di fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività” come ci ricordano le parole del presidente della repubblica Sergio Mattarella.

Crediti

www.sanita24.ilsole24ore.com

www.ansa.it