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Permessi legge 104. In quale caso posso usufruire di sei giorni al mese?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 26/09/2024 vai ai commenti

Leggi e sentenzeProfessione e lavoro

L 'articolo 6 del Decreto Legislativo n. 119 del 2011, rafforza il quadro normativo a sostegno dei caregiver, ossia coloro che quotidianamente assistono persone con disabilità. La misura prevede un'estensione dei giorni di permesso mensile da tre a sei, quando il lavoratore si trova nella situazione di assistere due familiari disabili.

Un sostegno alle famiglie multigenerazionali

L’obiettivo della norma è chiaro: riconoscere il ruolo cruciale dei caregiver che spesso si trovano ad assistere più persone, in particolare nelle famiglie multigenerazionali, dove genitori anziani e figli disabili richiedono cure specifiche. Questo carico di responsabilità, spesso lasciato sulle spalle di un unico membro della famiglia, richiede un sostegno concreto, che la legge cerca di offrire attraverso l'aumento dei giorni di permesso.

Tuttavia, questa misura non è concessa automaticamente, ma richiede il rispetto di specifici criteri. Uno degli aspetti fondamentali è la necessità di un legame di parentela ben definito tra il lavoratore e le persone assistite.

Requisiti di parentela: chi ha diritto ai permessi?

Secondo la normativa, l'estensione a sei giorni di permesso mensile può essere richiesta solo se entrambe le persone disabili sono legate al caregiver da un rapporto di parentela di primo grado. Questo include, ad esempio, genitori, figli e coniuge, ma anche i suoceri. Qualora il caregiver assistesse persone con un grado di parentela più distante, come nonni, fratelli o nipoti, l'estensione è concessa solo in assenza di altre figure familiari in grado di fornire l'assistenza necessaria.

Un esempio di questa situazione potrebbe verificarsi quando il coniuge o il genitore della persona disabile non è in grado di prendersi cura del familiare, a causa di una propria disabilità o perché ha superato i 65 anni di età. Questo meccanismo mira a garantire che l'agevolazione venga concessa solo in situazioni di effettiva necessità, prevenendo un uso improprio delle risorse.

La procedura per richiedere l'estensione

Per accedere a questi giorni di permesso aggiuntivi, è necessario presentare una domanda all'INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, corredata di una serie di documenti che attestino la condizione dei familiari assistiti. Ogni richiesta deve essere presentata separatamente per ciascun familiare, includendo:

  • Certificazioni mediche rilasciate da enti pubblici che attestino la disabilità grave della persona assistita;
  • Dichiarazioni di responsabilità, in cui il caregiver dichiara che la sua assistenza è indispensabile e che non vi sono altri familiari in grado di occuparsene.

Questa documentazione è fondamentale per dimostrare la necessità di un’assistenza continuativa e personalizzata per ciascun familiare disabile. Nel caso in cui il lavoratore debba assistere più di un familiare disabile, dovrà dimostrare che ciascuno di essi richiede cure esclusive, e non un’assistenza cumulativa.

La possibilità per i disabili di essere a loro volta caregiver

Una delle novità più interessanti della normativa riguarda la possibilità per una persona disabile di ottenere i sei giorni di permesso se si prende cura di un altro familiare disabile. Questa previsione tiene conto del fatto che anche una persona con disabilità può svolgere il ruolo di caregiver, a patto che sia in grado di fornire un’assistenza adeguata.

In questi casi, però, è necessaria una certificazione medica che attesti la capacità fisica e psicologica del disabile di assolvere ai compiti di assistenza. Solo attraverso una valutazione medica accurata è possibile determinare se il caregiver disabile possa garantire un supporto efficace al familiare in difficoltà.

 

Fonte: lente pubblica