Energy drink e giovani: preoccupanti i rischi associati alla salute fisica e mentale
Le bevande energetiche, note come "energy drink", sono bibite contenenti stimolanti come glucosio, caffeina, taurina e vitamine del gruppo B, sempre più popolari tra i giovani attratti dall'idea di ottenere energia immediata. È importante distinguerle dagli sport drink, che servono alla reidratazione durante l'attività fisica e non contengono stimolanti. Il mercato di queste bevande ha registrato una crescita esponenziale, passando da 45,8 miliardi di dollari nel 2020 a una previsione di 108,4 miliardi entro il 2031.
La mancanza di una regolamentazione specifica rende difficile definire un energy drink standard, ma gli ingredienti principali sono caffeina, zuccheri e altre sostanze stimolanti.
Sebbene non siano dannosi di per sé, il consumo eccessivo da parte dei giovani è motivo di preoccupazione per i rischi associati alla salute fisica e mentale. Studi scientifici collegano l'uso di energy drink a vari problemi, come disturbi del sonno, basso rendimento scolastico, depressione, aumento del rischio di suicidio e iperattività. Inoltre, il consumo regolare (oltre sette drink a settimana) è stato associato a un rischio maggiore di asma e allergie.
Un aspetto critico è l'alto contenuto di caffeina di queste bevande, che può superare di gran lunga quello di caffè e cola, con valori che variano tra 50 e 505 mg per porzione. Ciò espone i giovani al rischio di dipendenza da caffeina e a sintomi come insonnia, ansia e problemi cardiovascolari. Anche l'elevato contenuto di zuccheri contribuisce all'obesità, diabete di tipo 2 e problemi dentali.
Nonostante il loro consumo sembri innocuo, l'uso regolare di energy drink è associato anche a comportamenti poco salutari, come fumare sigarette, utilizzare e-cigarette, consumare alcol e seguire una dieta poco equilibrata. L'uso combinato di energy drink e alcol è particolarmente pericoloso, poiché può mascherare l'effetto depressivo dell'alcol sul sistema nervoso centrale, inducendo i consumatori ad assumere maggiori quantità di alcol senza percepire gli effetti collaterali immediati.
In alcuni paesi, come la Lituania e la Turchia, la vendita di energy drink ai minori di 18 anni è vietata, mentre in altri, come il Regno Unito e la Svezia, vi sono restrizioni per i minori di 16 anni.
Nonostante queste misure, il consumo rimane diffuso tra i giovani, spesso senza la consapevolezza dei rischi.
Le società scientifiche, tra cui l'American Academy of Pediatrics, scoraggiano fortemente l'uso di energy drink tra bambini e adolescenti. I pediatri dovrebbero informare famiglie e pazienti sui pericoli associati e promuovere alternative più sane per salvaguardare la salute dei giovani.