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Sanità in Calabria: NurSind lancia l'allarme sulla carenza di personale all'ospedale di Cariati

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 12/02/2025

CalabriaNurSind dal territorio

Il sindacato delle professioni infermieristiche NurSind lancia un nuovo appello al presidente della Regione Calabria, nonché commissario alla sanità, Roberto Occhiuto, per affrontare l'annosa e grave carenza di personale infermieristico e operatori socio-sanitari presso l'ospedale "Vittorio Cosentino" di Cariati. Dopo la denuncia del gruppo di attivisti "Le Lampare", anche i rappresentanti di NurSind Cosenza, Nicodemo Capalbo e Roberto Mazzuca, chiedono interventi urgenti per garantire la tenuta del sistema sanitario locale.

Lo scorso 10 febbraio, il sindacato ha inviato una lettera all'Azienda per il Governo della Regione Calabria (Azienda Zero) e ai vertici dell'Asp di Cosenza, evidenziando il disagio e la precarietà in cui versa il personale sanitario, costretto a operare in condizioni critiche che mettono a rischio sia il funzionamento dei reparti esistenti che l'attivazione di quelli previsti nel nuovo ospedale di zona disagiata.

Carenze negli ambulatori e nel laboratorio analisi

Dalle verifiche effettuate da Capalbo e Mazzuca, la situazione appare allarmante già a partire dagli ambulatori territoriali, dove sarebbero necessari almeno tre infermieri aggiuntivi, un fisioterapista e un amministrativo. "Nei diversi ambulatori del 'Vittorio Cosentino' operano dai quattro ai sei specialisti medici al giorno, con un afflusso di pazienti provenienti da tutte le cinque province calabresi grazie al sistema di prenotazione centralizzato", spiegano i due sindacalisti.

Particolarmente critica è anche la situazione del Laboratorio analisi, declassato a semplice punto prelievi: "Attualmente conta su un solo infermiere prossimo al pensionamento, un tecnico di laboratorio, un Oss, una biologa con contratto a tempo determinato e un medico specialista in Medicina di laboratorio che andrà in pensione nel marzo 2025", affermano Capalbo e Mazzuca. In vista della riapertura del Pronto soccorso, NurSind sottolinea l'urgenza di garantire turnazioni h12 o h24 con un organico adeguato, comprendente almeno due infermieri, un tecnico e un medico specialista.

RSA medicalizzata e rete emergenziale: un sistema in sofferenza

Il sindacato pone poi l'accento sulla Rsa medicalizzata di Cariati, già segnalata all'Asp lo scorso 15 gennaio. "Qui, oltre alla carenza cronica di infermieri, si registra una grave insufficienza di personale: attualmente il reparto funziona con cinque infermieri e otto Oss per garantire l'assistenza h24 a 18 pazienti con gravi patologie invalidanti", denunciano i rappresentanti di NurSind. Secondo le loro stime, sarebbe necessario un incremento di 13 unità infermieristiche per garantire cure adeguate e favorire la deospedalizzazione in sicurezza. "Una richiesta che appare ancora più urgente considerando che numerosi infermieri dell'Asp di Cosenza hanno già avanzato domanda di trasferimento verso Cariati", sottolineano.

Anche sul fronte dell'emergenza territoriale, la situazione appare tutt'altro che risolta. A partire da giugno 2024, con l'entrata in vigore della nuova rete di emergenza, la zona Nord della Calabria sarà gestita dalla Centrale operativa 118 di Cosenza, che ha già integrato infermieri e autisti. Tuttavia, per le patologie tempo-dipendenti, che necessitano di un intervento entro 60-90 minuti, il sistema di soccorso risulta incompleto: "Mancano automediche h24 e l'elisoccorso notturno", denunciano i sindacalisti.

NurSind riferisce che, nonostante l'Asp di Cosenza e Azienda Zero stiano lavorando all'installazione di nuove elisuperfici per voli notturni, non si registrano progressi concreti in zone strategiche come Cariati. "A maggio 2024, il Comune aveva avanzato l'ipotesi di costruire l'elisuperficie presso il Ponte del Varco, a cinque chilometri dall'ospedale, o su una collina antistante. Per noi, tuttavia, l'unica soluzione efficace sarebbe quella di realizzarla all'interno dell'ospedale, come già avvenuto a Paola, per consentire il trasporto immediato dei pazienti gravi senza la necessità di un ulteriore trasferimento in ambulanza", dichiarano Capalbo e Mazzuca.

Un sistema sanitario in affanno: NurSind chiede interventi immediati

Il sindacato ricorda che l'elisoccorso notturno è una necessità imprescindibile per le aree disagiate come Cariati, dove le patologie tempo-dipendenti, come infarti, ictus e politraumi, non possono contare su tempi di arrivo all'hub di riferimento inferiori ai 90 minuti. "Nonostante la recente delibera dell'Asp Cosenza (n. 223 del 4 febbraio 2024) che definisce il percorso organizzativo per il trattamento delle patologie cardiache tempo-dipendenti nei pronto soccorso periferici, le criticità rimangono irrisolte: nelle zone interne da Cariati a Cirò, fino all'entroterra silano, mancano ancora sia automediche che l'elisoccorso notturno", denunciano i sindacalisti.

"Non si può continuare a gravare sugli stessi professionisti sanitari, già sottoposti a condizioni di lavoro estreme e a forti stress", ribadisce NurSind Cosenza, evidenziando il rischio di burnout per il personale. Il sindacato chiede quindi un incremento del personale, in linea con le direttive ministeriali, per evitare una riduzione dei servizi o, peggio, la chiusura di reparti essenziali.

Tra le soluzioni proposte da NurSind per far fronte alla carenza di personale, figurano lo scorrimento delle graduatorie esistenti, l'indizione di avvisi pubblici urgenti, l'attivazione di prestazioni aggiuntive per gli operatori in servizio e la rapida realizzazione delle elisuperfici notturne in tutta la regione. Il sindacato si appella ora alla Regione e all'Asp affinché si passi dalle parole ai fatti, garantendo ai cittadini calabresi un diritto fondamentale: "Un'assistenza sanitaria dignitosa ed efficiente".