Giappone: turni massacranti e stipendi bassi, Infermieri e Operatori delle RSA in rivolta
Tokyo – La Federazione Giapponese dei Sindacati dei Lavoratori della Sanità, nota come Iroren e composta da oltre 160.000 iscritti, ha presentato il 17 febbraio a Tokyo i risultati della sua inchiesta annuale intitolata “Indagine 2024 sulla realtà dei turni notturni nelle strutture per anziani”. I dati emersi confermano una situazione drammatica e, secondo il sindacato, «nulla è cambiato, le condizioni di lavoro restano durissime».
L’indagine, giunta alla dodicesima edizione, analizza le condizioni dei turni notturni in case di riposo, residenze sanitarie assistenziali e gruppi appartamento in tutto il Giappone. Il quadro che ne emerge è di un settore al collasso, dove si lavora per 16 ore consecutive in solitudine, senza stanze per riposare, e spesso in condizioni psicofisiche al limite.
Il 40% del personale supera i limiti di legge per i turni notturni
In Giappone esistono due principali modelli di turnazione notturna: il turno a tre cicli (8 ore) e il turno a due cicli (circa 16 ore). L’88,4% delle strutture adotta il turno a due cicli, e in quasi il 85% di queste, il turno supera le 16 ore.
Il 67,1% del personale svolge il turno notturno completamente da solo, anche se ufficialmente risultano due operatori in servizio. Come spiegato da Yuu Terada, segretario del comitato per la tutela del personale di cura di Iroren, «in molte strutture su due piani ci sono due operatori, ma ognuno è assegnato a un piano diverso. In pratica, lavorano soli».
Sebbene per il personale infermieristico il Ministero della Salute giapponese raccomandi un massimo di otto turni notturni al mese (quattro nel modello a due cicli), l'indagine ha rivelato che il 40% degli operatori supera questo limite, senza protezione legale.
Mancanza di stanze per riposare e turni irregolari
Un ulteriore dato allarmante riguarda la mancanza di aree per il riposo: nel 32,7% delle strutture non esiste una stanza dedicata alla pausa. Nelle strutture di piccola dimensione con funzione assistenziale e infermieristica, la percentuale sale al 60%.
Inoltre, per adattarsi al ritmo di vita degli anziani assistiti, gli operatori sanitari devono far fronte a una media di 5 diverse tipologie di turnazione, con casi limite fino a 9 combinazioni diverse. Questo crea un carico organizzativo e fisico insostenibile.
Dichiarazioni shock: “Torno a casa e rischio di schiantarmi”
Durante la conferenza stampa, diversi sindacalisti hanno raccontato esperienze drammatiche dal campo. «Lavorando da soli, non ci si può nemmeno assentare per andare in bagno. Bisogna lasciare la porta aperta per sentire se succede qualcosa», ha riferito un’operatrice.
Un altro ha dichiarato: «Dopo 16 ore di lavoro, tornando a casa, mi sento come se stessi per svenire. Alcuni colleghi hanno rischiato incidenti stradali per colpi di sonno».
Tokyo Iroren: “Chi accetterebbe queste condizioni?”
Miwa Matsuzaki, vicesegretaria generale di Tokyo Iroren, ha criticato duramente la situazione: «Il nostro corpo è fatto per dormire la notte. Perché lavorare di giorno è considerato normale per 8 ore, mentre di notte si accettano 16 ore o più senza protestare?».
Ha poi denunciato che in molte strutture non esiste una sala riposo e il personale si arrangia dormendo nei corridoi su un materasso: «Non è neppure riposo. È inaccettabile che chi si prende cura degli altri viva in condizioni così disumane».
Matsuzaki ha aggiunto: «Anche quando si è in due di notte, se uno va in pausa, l’altro resta solo. Qualcuno penserà: “Se succede qualcosa, lo sveglio”. Ma chi lavora vuole lasciar riposare il collega e affronta tutto da solo. E se succede un’emergenza durante la pausa?».
Una professione al collasso: stipendi inferiori alla media nazionale
Nonostante i turni massacranti, gli stipendi degli operatori socio-sanitari sono mediamente di 70.000 yen (circa 450 euro) inferiori a quelli degli altri settori. Anche con l’indennità per il lavoro notturno, i salari restano insoddisfacenti.
«Chi vorrà fare questo lavoro in futuro?», ha chiesto provocatoriamente Matsuzaki. «Vi chiedo: vorreste che ad assistervi fosse una persona che non riesce nemmeno a prendersi cura della propria salute?».
Azioni imminenti: petizione al Ministero della Salute
Iroren si prepara a presentare a marzo una richiesta ufficiale al Ministero della Salute giapponese, chiedendo che i turni notturni prevedano almeno due operatori e che sia garantito un adeguato tempo di riposo. L’obiettivo: porre fine a condizioni di lavoro che mettono a rischio sia i lavoratori sia gli anziani assistiti.