Terapia domiciliare: cateteri midline alternativa sicura ai PICC nei trattamenti brevi
Uno studio multi-ospedaliero statunitense conferma: meno infezioni e complicanze gravi con i cateteri midline nei pazienti dimessi con terapia antimicrobica endovenosa a breve termine.
Un’ampia indagine clinica condotta su scala statale negli Stati Uniti ha fornito nuove prove a favore dell’impiego dei cateteri midline come valida alternativa ai più diffusi cateteri centrali inseriti perifericamente (PICC) nei pazienti che necessitano di terapia antimicrobica parenterale domiciliare, soprattutto nei casi in cui la durata del trattamento previsto è di 14 giorni o meno.
Attualmente, le linee guida raccomandano l’uso dei cateteri midline in questi contesti, ma fino ad oggi mancavano studi su larga scala in grado di confermare la sicurezza e l’efficacia di questa scelta. Per colmare questa lacuna, i ricercatori hanno attinto ai dati raccolti da un’iniziativa statale per il miglioramento della qualità sanitaria, coinvolgendo più ospedali e centinaia di pazienti ricoverati che hanno continuato la terapia antimicrobica dopo la dimissione.
I numeri dello studio
Lo studio ha preso in esame 2.824 dispositivi venosi utilizzati in pazienti ospedalizzati poi dimessi con terapia parenterale antimicrobica a domicilio. Di questi:
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1.999 erano cateteri midline
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825 erano PICC
La durata mediana di permanenza del catetere è risultata pari a:
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12 giorni per i midline
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19 giorni per i PICC
Nel complesso, 44 pazienti hanno sviluppato complicanze gravi correlate al dispositivo vascolare:
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16 pazienti con catetere midline
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28 pazienti con PICC
Le complicanze gravi analizzate includevano infezioni del flusso sanguigno correlate al catetere (CRBSI) e trombosi venosa correlata al catetere. I pazienti portatori di cateteri midline hanno registrato un tasso inferiore per entrambe le tipologie di complicanza rispetto ai pazienti con PICC.
Complicanze minori e tassi di fallimento
Le complicanze minori, come infiammazioni locali, dislocazioni o ostruzioni non infettive, così come il fallimento del dispositivo (es. rimozione anticipata per malfunzionamento), si sono verificate in modo simile in entrambi i gruppi.
Un’analisi stratificata per durata del posizionamento del catetere ha mostrato che:
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Nei pazienti con dwell time più breve (≤14 giorni), i cateteri midline erano associati a un rischio significativamente inferiore di complicanze gravi.
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Nei pazienti con dwell time più lungo (>14 giorni), non sono emerse differenze statisticamente significativetra midline e PICC, né per complicanze gravi né per quelle minori.
Limiti dello studio e implicazioni cliniche
Gli autori, pur evidenziando l'importanza dei risultati, sottolineano che lo studio non può stabilire un nesso causale diretto, bensì suggerisce tendenze da approfondire. Alcuni dei limiti segnalati includono:
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Mancanza di informazioni sulla posologia e sulle combinazioni di antibiotici utilizzati, che potrebbero influenzare l’insorgenza di complicanze.
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Possibilità che complicanze tardive si siano verificate dopo la rimozione del dispositivo o al termine del periodo di follow-up.
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Variabilità clinica tra i diversi ospedali partecipanti allo studio.
In un contesto sanitario in cui la terapia antimicrobica domiciliare è sempre più diffusa per ridurre i tempi di ricovero e ottimizzare le risorse ospedaliere, questi dati offrono un’importante base decisionale per i clinici. Per i pazienti con indicazione a trattamenti brevi, i cateteri midline si confermano non solo sicuri, ma potenzialmente più vantaggiosi dei PICC, con tassi inferiori di complicanze gravi e durata inferiore di permanenza.
Sebbene siano necessari ulteriori studi controllati per consolidare queste evidenze, i risultati rappresentano un passo importante verso una gestione più sicura ed efficiente delle terapie infusive a domicilio.
Rosenberg, K. Midline catheters are a safe option for outpatient parenteral antimicrobial therapy. Am. J. Nurs.. 2025;125(4):61. doi:10.1097/01.NAJ.0001110540.36996.6c.