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Mini-pillole per resistere, regolare e reagire tra stress, turni e conflitti di team

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 24/04/2025

NursingProfessione e lavoro

 

Quando il carico non è solo fisico

Chi lavora in corsia sa che la fatica non è solo nei muscoli. C’è una stanchezza che pesa sugli occhi, che si infiltra nei silenzi tra colleghi, che esplode in uno scatto di nervi o si spegne in uno sguardo assente.
Si chiama stress professionale, e non è un nemico da ignorare.

Ogni turno può diventare un microcampo di battaglia emotiva: conflitti con colleghi, pazienti aggressivi, carichi di lavoro ingestibili, emergenze improvvise e una gestione emotiva che spesso viene lasciata alla buona volontà individuale.

È proprio qui che entra in gioco la psicologia in corsia: strumenti semplici, micro-pratiche e strategie quotidiane per non soccombere, per restare presenti a se stessi e funzionare meglio come squadra.

 Obiettivo di oggi: Reggere un turno pesante con i micro-break mentali

Spesso l’errore è credere che per gestire lo stress servano ore di meditazione o sedute di psicoterapia. In realtà, bastano 30–90 secondi di pausa consapevole per interrompere il cortocircuito stress-attivazione cronica e riprogrammare la nostra reattività emotiva.

Cos’è un micro-break mentale?

Un micro-break mentale è una pausa psicologica ultra-breve, praticabile ovunque (anche in bagno, in ascensore, davanti al distributore), che permette di:

  • Interrompere il ciclo di iper-attivazione

  • Prendere consapevolezza di cosa proviamo

  • Riacquistare lucidità e centratura

  • Tornare in corsia con una riserva di energia mentale in più

 3 micro-tecniche da sperimentare durante il turno

1. Il respiro quadrato (Box Breathing)

Durata: 60 secondi

  • Inspira per 4 secondi

  • Trattieni per 4 secondi

  • Espira per 4 secondi

  • Trattieni vuoto per 4 secondi
    → 4 cicli totali

Riduce la frequenza cardiaca
Riporta il focus
Induce uno stato di calma attiva

2. Lo scan emozionale rapido

Durata: 90 secondi

Chiudi gli occhi (o abbassa lo sguardo), fai 3 respiri profondi e chiediti:

  • Che emozione sento in questo momento? (Es: frustrazione, stanchezza, ansia, rabbia)

  • Dove la sento nel corpo?

  • Posso osservarla senza giudicarla?

Sviluppa autoconsapevolezza
Riduce il rischio di “reazioni automatiche”
Rafforza l’autoregolazione

3. Il pensiero ponte

Durata: 45–60 secondi

In un momento di tensione o conflitto con un collega, pensa:

  • “Non devo essere d’accordo, ma posso cercare di capire da dove arriva”

  • “Sto reagendo a lui o a qualcosa che ho già dentro?”

Riduce l’aggressività reattiva
Rafforza l’intelligenza relazionale
Protegge il clima di squadra

Bonus: cosa NON è autoregolazione

Reprimere l’emozione
Fare finta di nulla
Resistere a tutti i costi senza pause

Autoregolazione emotiva significa riconoscere, nominare e agire con consapevolezza, non “tirare avanti finché non scoppio”.

 

 Conflitti in team: quando lo stress si somma

Un ambiente in cui lo stress è cronicamente ignorato è un ambiente dove:

  • Cresce il conflitto latente

  • Cala la cooperazione spontanea

  • Aumentano cinismo, ritiro emotivo e burnout

Gli strumenti di autoregolazione individuale sono il primo passo per migliorare la dinamica collettiva. Un infermiere centrato è anche un collega più affidabile, empatico e capace di contenere le tensioni.

 Da salvare in tasca (o sul telefono)

“Il micro-break non è un lusso. È la manutenzione ordinaria della mente che ci serve per restare umani in un lavoro disumano.”

Provalo al prossimo turno. Condividilo con i colleghi. Parlatene in pausa. Il benessere psicologico non è un extra, è parte della sicurezza del paziente.

 

da:

  • Lazarus, R.S. & Folkman, S. (1984)
    Stress, Appraisal, and Coping
    ➤ Testo fondamentale per la comprensione dei meccanismi di coping e gestione dello stress.

  • Gross, J.J. (2002)
    Emotion regulation: Affective, cognitive, and social consequences
    ➤ Journal of Psychophysiology, 39(3): 281–291.
    ➤ Spiega il modello di autoregolazione emotiva e le strategie adattive vs disfunzionali.

  • Westbrook, D., Kennerley, H., Kirk, J. (2010)
    Guida pratica alla terapia cognitivo-comportamentale
    ➤ Per tecniche semplici di autoconsapevolezza e gestione dei pensieri automatici.

  • Shapiro, S.L., Astin, J.A., Bishop, S.R., Cordova, M. (2005)
    Mindfulness-Based Stress Reduction for Health Care Professionals
    ➤ Stress and Health, 21(2): 89–98.
    ➤ Dimostra l'efficacia dei micro-break basati sulla respirazione e consapevolezza per operatori sanitari.

  • European Academy of Nursing Science (EANS)
    Workplace stress and resilience in nursing
    ➤ Analizza il ruolo dell’autoregolazione e dei conflitti nei team sanitari.

  • IntraHealth International (2021)
    Nurses' mental health and burnout: a global priority
    ➤ Approccio pratico alla gestione dello stress nei contesti clinici con carichi di lavoro elevati.

  • Royal College of Nursing (UK)
    Emotional wellbeing and resilience for nurses
    ➤ Linee guida operative per promuovere il benessere psicologico negli ambienti sanitari.